Stop al risarcimento delle dentiere smarrite in reparto

FELTRE. Finisce il tempo del risarcimento per dentiere o apparecchi acustici smarriti nei reparti di degenza del Santa Maria del Prato. Da adesso in poi i pazienti firmano una liberatoria all'Usl che...

FELTRE. Finisce il tempo del risarcimento per dentiere o apparecchi acustici smarriti nei reparti di degenza del Santa Maria del Prato. Da adesso in poi i pazienti firmano una liberatoria all'Usl che non risponde più, tramite i brokers assicurativi, dello smarrimento di oggetti personali, delegando il degente o i familiari e care givers, qualora l'assistito sia confuso, al controllo dei presidi personali. Sono chiamati ad avere due occhi in più anche gli operatori sanitari, quando ritirano i vassoi o riordinano le stanze di degenza.

Perché non era infrequente, in un concorso di responsabilità, che l'apparecchio acustico sul comodino di degenza venisse coperto da una salvietta e fosse considerato per sbaglio alla stregua di un rifiuto da gettare. O la dentiera appoggiata sul vassoio del pasto, quando il paziente doveva sciacquarsi la bocca, che finiva erroneamente nel calderone degli avanzi di cibo da disintegrare. «Quello dello smarrimento delle dentiere è stato un fenomeno incisivo, sempre attuale», spiega il direttore sanitario Lorenzo Tognon. «Così abbiamo adottato un provvedimento esteso a tutti i reparti di degenza del nostro ospedale richiamando ad una maggiore attenzione i pazienti per evitare spiacevoli situazioni, visto che l'Usl non rifonde più, fatte salve alcune eccezioni, gli oggetti personali smarriti». Quella delle dentiere è stata una questione affrontata, nel corso degli anni, dall'ufficio legale dell'Usl. Perché in passato succedeva che un paziente lamentasse lo smarrimento della protesi e formalizzasse la richiesta di risarcimento che veniva accordata in contanti: si chiedevano due milioni delle vecchie lire, sostenendo che quello fosse il costo sostenuto, e veniva staccato l'assegno.

Poi si è cambiata strategia: chi sosteneva di aver perduto la protesi, era invitato dall'Usl a produrre un preventivo, non necessariamente del dentista di fiducia, e faceva testo, per il broker, la cifra indicata dal professionista. L'assicurazione pagava in tempi rapidi. Adesso, nonostante l'ospedale di Feltre sia assicurato per cinque milioni di euro all'anno per sinistri di vario tipo (dai danni a cose patrimoniali ai danni minori provocati dai sanitari senza dolo ai pazienti), si dà la precedenza al dente che si rompe durante le manovre salvavita o al femore che si spezza perché l'anziano non ha chiamato l'infermiere. Ma si dà un giro di vite alla distrazione dei pazienti. (l.m.)

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