Stasera la fiaccolata per «illuminare le bugie sulla scuola»

Tutto pronto per la manifestazione che si concluderà in piazza Duomo. I sindacati: «Speriamo di essere ascoltati»
Di Paola Dall’anese
21/11/2003 ROMA, SCUOLA MEDIA STATALE DANIELE MANIN
21/11/2003 ROMA, SCUOLA MEDIA STATALE DANIELE MANIN

BELLUNO. Tutto pronto per la fiaccolata pubblica (questa sera a partire dalle 20 dal piazzale della stazione di Belluno) indetta da tutte le sigle sindacali della scuola (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) per «fare un po’ di luce su ciò che realmente è il disegno di legge denominato la Buona scuola».

Con questa “passeggiata illuminante” per le vie di Belluno (via Dante, via Loreto, via Matteotti, piazza dei Martiri, via Mezzaterra, piazza Mercato, via Duomo per poi giungere in piazza Duomo dove alle 21.30 sono previsti gli interventi di studenti, genitori, lavoratori), sindacati e docenti intendono «illuminare le troppe bugie dette su questo ddl e fare un’operazione verità», dice Lorella Benvegnù della Cisl scuola. «La scuola non ha paura del cambiamento e chiede di essere valutata. «Ma non certo dai dirigenti scolastici come vorrebbe il governo, bensì da organismi esterni, come possono essere anche degli ispettori», precisa Milena De Carlo dello Snals. «Il governo deve tenere conto che la scuola chiede che venga cambiato ciò che non funziona, senza introdurre ulteriori motivi di stress nel sistema scolastico».

Al contrario di quanto si pensa, i sindacati ribadiscono la volontà di «essere giudicati, perché vogliono andare oltre il sei politico assegnato dal ministro Giannini», prosegue De Carlo. «È difficile valutare un insegnante per quel processo che porta l’alunno ad acquisire le competenze. Noi vogliamo fare formazione, vogliamo la meritocrazia, ma vorremmo anche capire quali potranno essere i criteri per assegnare maggiori risorse ai più meritevoli. Sappiamo che il governo per questo ha stanziato 200 milioni di euro per il 2016».

Ma la scuola deve fare i conti con i continui tagli romani, come evidenzia Walter Guastella della Flc Cgil: «Dal 2008 al 2011 la scuola ha ottenuto 8 miliardi di euro in meno e ha tagliato 150 mila posti di lavoro, portando alla chiusura di plessi, alle classi pollaio, alla riduzione delle ore di docenza e alla cancellazione di alcune discipline. Questo non ha disegnato certo una scuola migliore. Non vogliamo una buona scuola, ne vogliamo una giusta che stabilizzi i precari, che hanno diritto di avere un posto. In provincia, nelle graduatorie ad esaurimento sono iscritti 369 docenti».

La fiaccolata punterà anche a evidenziare come la scuola «debba essere libera e non sotto ricatto», precisa Giuseppe Morgante della Uil veneto. «Il nostro contratto è scaduto nel 2009 e da allora non c’è stato più nulla. Avere uno stipendio adeguato è anche un riconoscimento della dignità dell’insegnante».

Livio D’Agostino della Gilda fa notare come in questo ddl non ci sia traccia dei «due mesi di consultazioni tra noi e il ministero». «E non si parla dei fantasmi rappresentanti dal personale Ata», fa eco Benvegnù. «Si parla di autonomia scolastica, ma non è così. Non dimentichiamo che, se dovesse passare il principio delle reti scolastiche, anche chi è in ruolo non avrà certezza del proprio posto di lavoro. E se poi a scegliere sarà il dirigente scolastico, non è detto che dopo tre anni di apprendistato la persona abbia il suo ruolo».

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