Sta nel 100% made in Italy il segreto della Castellani

DOMEGGE. Cinquant'anni di storia portati con l'orgoglio di aver sempre prodotto occhiali 100% made in Italy. La Castellani di Domegge festeggia un traguardo importante che le consente di guardare al futuro con lo stesso sereno entusiasmo con cui Danilo Castellani (originario di Teor, Udine, classe 1939) dette vita all'azienda il 1 febbraio 1967. «Il nostro segreto? Fare un prodotto classico che vendiamo sempre - spiega il figlio Marco, classe 1968, oggi alla guida - non abbiamo la stazza per fare tendenza, per imporre una moda, ma sappiamo fare occhiali di qualità, dallo stampo al prodotto finito, e sappiamo farli bene, tutti rigorosamente in Italia».
Non è stato facile restare sul mercato e scavallare la crisi degli anni '90 che ha decimato tante piccole aziende: basti pensare che ci sono voluti ben sedici anni per riportare il fatturato della Castellani, che ha chiuso il 2016 a 1,5 milioni, a quello del 2001. Una resistenza, che ha richiesto la diminuzione del personale, ma che ha consentito il rilancio, tanto da prevedere per il 2017 l'obiettivo di 1,8 milioni di euro. «Abbiamo seminato bene dal 1985 quando - prosegue Marco - abbiamo deciso di creare un nostro marchio di occhiali e di venderli direttamente ai nostri clienti, che oggi sono oltre 1.000 ottici in tutto il mondo».
La Castellani nasce infatti come azienda che produce stampi per minuterie metalliche, per aste, particolari metallici in alpacca, monel o materiali senza nickel, aste grezze o complete flex, ponti e barre, naselli iniettati in plastica, terminali ed abbellitori in plastica e gomma.
La fondò Danilo che già lavorava nel settore e proveniva dalla Solnova, un'azienda di proprietà della Lozza, con ben 100 operai ad Auronzo. «Dopo la naja che mi ha fatto girare mezza Italia, da Trapani a Roma a Catania - racconta - ho lavorato alla Filos Piave di Segusino dal 1961 al 1964, poi appunto alla Lozza, specializzandomi negli stampi, io che ero motorista meccanico. Alcuni amici mi hanno spronato a mettermi per conto mio e così ho cominciato in una cantina di Domegge a fare stampi per materie plastiche. Avevo un tornio ed una limatrice, niente di più: il primo cliente è stato Valentino Calligaro Scott di Lozzo, poi ho lavorato per tanti marchi dell'epoca, che adesso non esistono più: la Fovs, la Moda Solaris, la Filos Piave, la Solmar (ex CCC). Ma ho sempre accuratamente evitato come clienti le ditte troppo grosse, perché quelle ti possono abbandonare dall'oggi al domani. Sì, il mio lavoro mi è piaciuto parecchio, anche se da ragazzo volevo fare il motorista e c'ero anche portato».
Con Danilo c'è da sempre la moglie Dolores Monti di Sopra; all'inizio erano loro due con un dipendente, nel 1988 sono arrivati ad avere anche 33 addetti, che oggi sono una quindicina. Gli occhiali hanno cominciato a farli dal 1979, nella nuova sede in via Fiume 44, per conto terzi. Poi nel 1985 è entrato in azienda anche il figlio Marco ed oggi c'è pure la figlia Katia. «Da quell'anno non abbiamo mai mancato una volta di partecipare al Mido a Milano e al Silmo a Parigi, i due più grandi appuntamenti mondiali dell'occhialeria. Anche quest'anno abbiamo presentato oltre 700 modelli. Così oggi i clienti sono oltre 1.000 ottici e i nostri occhiali vanno in tutta Europa, ma anche in Russia, Stati Uniti, America del Sud, Venezuela, Arabia Saudita, Tunisia, Russia».
La Castellani produce infatti montature di occhiali da vista e da sole, in metallo e plastica, con una percentuale sempre maggiore di vendita all'estero. Il prezzo al pubblico va dagli 80 ai 130 euro per il vista e dai 70 ai 150 euro per il sole. Quattro i marchi: Castellani Occhiali, NoEnd, Giorni, Francesco Moser. «Siamo molto flessibili poi nel realizzare singoli modelli o intere collezioni su richiesta e disegno della stessa clientela, interpretando i gusti e diverse tendenze del mercato, mantenendo sempre comunque inalterata la garanzia della produzione italiana. E da diversi anni abbiamo ricevuto la Certificazione dall'Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, con il n. 219.107.V, del Puro Made in Italy 100%».
Stefano Vietina
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