Spi Cgil in campo per i diritti inespressi

PIEVE DI CADORE. «Sono centinaia di migliaia, gli euro che ogni anno i pensionati bellunesi non richiedono solamente perché non sanno di averne diritto»: così ha affermato la collaboratrice dello Spi Cgil, Loredana Casanova, presentando alla stampa cadorina la “Campagna diritti inespressi 2020”. Nel 2019, ha aggiunto, «grazie ad una campagna simile sono stati sono stati recuperati 171.216, 90 euro, nettamente in aumento sull’anno precedente quando erano stati 141.000 euro. Alla luce di ciò anche nel 2020 riparte l’iniziativa che inizierà a marzo a Cortina e San Vito, dove le esperte del settore saranno presenti tutti i martedì: a Cortina in via del Castello (9-10,30) e a San Vito in municipio (11-12)».
L’incontro nella sede Cgil di Pieve, alla presenza dei 5 collaboratori cadorini, era stato aperto dalla segretaria Spi provinciale Maria Rita Gentilin, che ha illustrato la situazione dei pensionati bellunesi, con un preciso riferimento alla realtà cadorina che sta diventando insostenibile a causa della denatalità e della conseguente chiusura dei servizi essenziali nei piccoli paesi. «Più aumenta l’aspettativa di vita», ha spiegato la segretaria Gentilin, «fatto che dovrebbe essere una grande conquista per tutti e più emergono i problemi relativi alla solitudine degli anziani. Nel Bellunese gli over 65 oggi sono circa 53.700, corrispondente al 26, 4% della popolazione, contro il 22,4% di 10 anni fa. Nello stesso tempo gli over 80 hanno raggiunto il numero di 16400. Entro il 2048», ha aggiunto, «si è calcolato che l’aspettativa di vita passerà per gli uomini da 81,6 mesi a quasi 86 anni e per le donne da quasi 86 a 89,2 anni. Quanto al Cadore gli over 65 oggi sono 9.569, gli over 80 sono 2.828 e riscuotono una pensione media di 839,42 euro mensili, 123 euro in meno che quelli residenti a Belluno. Se l’invecchiamento porta con sé il problema della solitudine, per gli over 80 la mancanza di compagnia diventa più accentuata, complicata dalla condizione di non autosufficienza».
Tra l’altro, secondo l’indagine realizzata da federazioni dei pensionati, gli over 80 che vivono soli sono circa 10,600, il 66% di tutti gli over 80. Tra questi le donne sono il 75%. Una situazione quella prospettata dalla segretaria Spi, nella quale lo spopolamento è ormai un tema molto serio, aggravato dall’isolamento delle zone alte della provincia, dove i servizi sono diventati rari, peggiorando il livello di vita. «Per questo», secondo Spi Cgil «Per non isolare le persone, bisogna far restare sul paese le piccole realtà commerciali e i servizi essenziali, aumentando i servizi sociali. Ben vengano le modifiche alla destinazione delle risorse dei fondi di confine, sì che possano essere destinate a tali obiettivi».
Loredana Casanova ha illustrato il programma dei benefici economici non erogati. «Lo Spi inizia a marzo, un servizio speciale per il controllo di diritti mai richiesti dai pensionati e di chiarimenti sulle agevolazioni di sostegno al reddito nei Comuni più isolati». —
Vittore Doro
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