Spesa con luci e suoni bassi per gli autistici

Il gruppo Unicomm ha aderito all’ora blu e valuta di riproporla con cadenza regolare per evitare sovraccarichi sensoriali



Giù le luci e la musica, anche il supermercato può diventare un luogo accogliente per le persone affette da autismo. Una collaborazione tra il gruppo Unicomm, l’associazione nazionale genitori soggetti autistici e lo sportello autismo ha portato anche a Belluno l’iniziativa “Scatta l’ora blu”, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.

Per questo ieri, dalle 14 alle 16, al supermercato Emisfero, marchio del gruppo Unicomm, si è vissuta una vera e propria pausa per i sensi, con l’abbassamento delle luci, il silenzio e l’azzeramento dei rumori dei registratori di cassa.

«Abbiamo voluto dare un segnale forte proponendo questa iniziativa in sette punti vendita in provincia e ottanta in tutta Italia», ha spiegato Luca Mecca, direttore vendite di Unicomm. «Le diagnosi di questo tipo di disturbi sono in continua crescita e vogliamo che i nostri negozi siano luoghi tranquilli e accoglienti per tutti. Per questo stiamo valutando di riproporre questa esperienza con cadenza regolare, in modo da evitare i sovraccarichi sensoriali».

Ruolo fondamentale nell’affrontare l’autismo e diffondere buone norme che facilitino la vita dei ragazzi è ricoperto dal Centro territoriale di inclusione che ha sede all’istituto comprensivo 3 di Castion. «Sono oltre 90 gli alunni iscritti dall’asilo alle medie che vengono seguiti da questo servizio», spiega Katia Barattin dello sportello autismo. «Nell’ultimo anno sono state portate avanti diverse iniziative dedicate alla formazione, in particolare rivolte agli insegnanti, che hanno visto una grande partecipazione. Questi incontri sono importanti per portare avanti il protocollo che stiamo promuovendo e che contiene una serie di buone pratiche per favorire l’inclusione degli studenti autistici nella vita di tutti i giorni all’interno delle scuole».

I buoni comportamenti da seguire non si rivolgono solamente agli spazi scolastici e agli stress sensoriali, ma soprattutto all’approccio da parte degli insegnanti verso questo tipo di studenti, per accoglierli e far emergere le loro potenzialità. «Sono norme che speriamo possano presto passare dalla carta alla realtà», continua Barattin, «in modo da creare una consapevolezza diffusa di questo problema e insegnare a tutti a rapportarsi con il numero sempre maggiore di casi diagnosticati nel nostro paese».

Il partner ideale che questa realtà ha trovato sul territorio sono i genitori del Gruppo autismo Belluno, che da anni si impegnano nell’assistenza e supporto di persone con disturbi dello spettro autistico: «L’associazione è nata tre anni fa, anche se da almeno cinque siamo attivi sul territorio. Tra le attività svolte mi piace sottolineare la creazione di una serra didattica in collaborazione con Società Nuova, dove i ragazzi sono seguiti e possono lavorare uniti attraverso il lavoro e la coltivazione della terra». –

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