Sospetto di tangenti, dentisti indagati

BELLUNO. L’ombra della tangente dietro l’affare della Clinica universitaria odontoiatrica di Padova? Nuovi guai giudiziari per i fratelli trevigiani Favero, Gian Antonio e Lorenzo, coppia regina dell’odontoiatria veneta, docenti universitari nella Clinica patavina e titolari di una valanga di ambulatori in mezzo Nordest, le “Cliniche Favero”. Sono i protagonisti di una nuova inchiesta per concorso in corruzione che riapre un capitolo giudiziario, chiuso alcuni anni fa con un’archiviazione, riguardante lo stabile situato a Padova in via Venezia 90 (davanti al centro commerciale Auchan) dove ha sede la Clinica odontoiatrica che fa capo a Università e Azienda ospedaliera.
Il professor Gian Antonio Favero, 62 anni, originario di Motta di Livenza con residenza a Jesolo, e il professor Lorenzo Favero, 57, di Motta di Livenza, sono indagati in buona compagnia: nel mirino della procura anche altri due odontoiatri-imprenditori, Carlo Mazzocco, 72 anni di Padova, e Paolo Paniz, 53 anni di Belluno, fratello del più noto avvocato ed ex parlamentare Pdl. Al centro dell’indagine il fabbricato di via Venezia di proprietà del Centro odontoiatrico Giotto srl, di cui risultano soci Mazzocco e Paniz: i due avrebbe (ri)acquistato alcune quote di Fabianna Srl (società che controlla il Centro odontoiatrico Giotto) versando, a rate, 300 mila euro nelle casse di Gmp, immobiliare interamente nelle mani dei fratelli Favero. Quote di Fabianna che, in precedenza, erano stati gli stessi Favero a comprare da Paniz e Mazzocco (fondatori e titolari della srl, andata in liquidazione il 6 marzo 2004) per mille e 500 euro. Poi avevano deciso di lasciare. Intanto erano esplose le polemiche sul “conflitto d’interesse” tra la loro attività da imprenditori e quella universitaria nella Clinica odontoiatrica (di cui sono medici e docenti e, in quanto tali, pubblici ufficiali).
Già perché nel 2004 l’Azienda ospedaliera aveva archiviato il progetto di realizzare la Clinica universitaria odontoiatrica nell’ex ospedale ai Colli di Brusegna, su uno spazio di 3 mila metri quadrati, optando per prendere in locazione uno stabile “chiavi in mano”. Era stata nominata una commissione tecnica che aveva indicato la soluzione più idonea, l’immobile di via Venezia offerto da un consorzio di cui faceva parte il Centro odontoiatrico Giotto. Il contratto siglato prevede un canone di circa 46 mila euro al mese per nove anni. Un esposto, presentato da Giuliana Beltrame e Mauro Tosi, entrambi di Rifondazione, era finito in archivio. Ora si è scoperto che i fratelli Favero avevano venduto le quote di Fabianna e la società era tornata, di nuovo, sotto il completo controllo di Paniz e Mazzocco. Che avevano ricomprato quelle quote. Come? A rate: dal 10 gennaio 2006 al 10 giugno 2008 Fabianna “gira” a Gmp (immobiliare dei Favero) una parte del canone d’affitto della Clinica odontoiatrica. Facendo incassare a Gmp un’eccezionale plusvalenza: i Favero avevano comprato il 33% delle quote di Fabianna a mille e 500 euro, Paniz e Mazzocco le avrebbero riacquistate per 300 mila euro. L’informazione di garanzia è stata notificata agli interessati qualche settimana fa. L’inchiesta è coordinata dal pm Dini (supportato dai carabinieri del Nas), lo stesso magistrato che ha chiesto il processo nei confronti dell’ex direttore della Clinica, Gian Antonio Favero, con l’accusa di dirottare i pazienti della struttura pubblica nei suoi ambulatori privati.
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