Sociale e cultura: nel Bellunese impiegati 3,4 milioni

BELLUNO. Chiude con un segno “più” il bilancio 2013 della Fondazione Cariverona. Nonostante la crisi economica, si registra un miglioramento rispetto al 2012: i ricavi sono aumentati del 2,1% (64.3...

BELLUNO. Chiude con un segno “più” il bilancio 2013 della Fondazione Cariverona. Nonostante la crisi economica, si registra un miglioramento rispetto al 2012: i ricavi sono aumentati del 2,1% (64.3 milioni di euro), l’avanzo di esercizio è pari a 53,3 milioni (+3.9%), anche il patrimonio netto è cresciuto dello 0,4% portandosi a 2,67 miliardi, con un incremento dei fondi a disposizione per l’attività istituzionale del 3,7% (42,2 milioni contro i 40,7 del 2012).

Per quanto riguarda la provincia di Belluno, nel 2013 sono state 112 le domande presentate in tutti i settori; 75 di queste hanno avuto esito positivo (65%), 30 sono state respinte; in tutto sono stati erogati 3,4 milioni di euro. Somma che tocca i 121 milioni ,se si considera il decennio 2004-2013.

«La maggior parte delle richieste hanno riguardato la formazione e l’istruzione (41), seguiti dai beni culturali (30) e dal volontariato (20)», precisa Paolo Conte, membro del Cda della Fondazione bancaria, che poi evidenzia come negli ultimi anni le domande siano diminuite, passando da 160 a 112: «Il motivo? Semplice, i progetti vanno cofinanziati e soldi le amministrazioni non ne hanno più».

L’anno scorso, per quel che riguarda le attività culturali, sono stati trasferiti dalla Fondazione Cariverona 100 mila euro al Comune di San Pietro di Cadore per il restauro di palazzo Poli De Pol; 70 mila alla diocesi di Vittorio Veneto per il restauro della chiesa di San Bernardo di Cesana; alla Fondazione Centro studi Tiziano di Pieve di Cadore 100 mila per la mostra sul Tiziano, d infine alla parrocchia di Santa Giustina di Auronzo 100 mila euro per il restauro della copertura della parrocchiale.

Per l’istruzione, al Comune di Belluno sono stati dati 150 mila euro per la messa a norma della media Ricci; al Comune di Vodo 90 mila euro per ristrutturazione e messa a norma della scuola materna; diverse decine di migliaia di euro sono andate a scuole per l’ammodernamento delle strutture informatiche.

«Vista la situazione economica», sottolinea Conte «il volontariato è il settore più importante». Così, al Comune di Belluno sono arrivati 210 mila euro per il progetto di inclusione sociale e contro il rischio marginalità; a sostegno delle persone in disagio sociale a Feltre sono andati 120 mila euro; al Consorzio Bim 400 mila euro come capofila di un programma biennale a sostegno dell’impiego temporaneo di persone disoccupate; per il progetto Esodo, che riguarda il carcere, è stata trasferita una tranche di oltre 360 mila euro alla Caritas di Belluno; 35 mila euro sono andati ai bambini malnutriti dell'Uganda tramite l’associazione Insieme si può. Per l’assistenza agli anziani, investimenti per l’ammodernamento delle case di riposo di Pedavena, Sedico e Meano di Santa Giustina. Infine, 450 mila euro sono andati all’Usl 1 per la sostituzione del sistema di angiografia digitale.

Continuano, invece, tre grandi progetti: palazzo Fulcis, il museo diocesano (che dovrebbe concludersi nel 2015) e i forti di Monte Ricco in Cadore. (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi