Soccorso alpino, nuove giacche grazie al regalo di UnipolSai

Consegnato un assegno da 50 mila euro per aiutare i volontari del Bellunese. Barattin: «Ne acquisteremo novecento, avranno un guscio protettivo»
foto di gruppo con assegno
foto di gruppo con assegno



Nuove giacche tecniche per uniformare tutto il Soccorso alpino Veneto. La compagnia assicuratrice UnipolSai ha consegnato un assegno da 50 mila euro al delegato del Soccorso alpino Dolomiti bellunesi, Alex Barattin. I soldi verranno utilizzati per coprire parte delle spese necessarie a dotare i circa 750 volontari di indumenti di ultima generazione e migliorare, così, la protezione degli operatori durante i difficili interventi in quota.

Nella cornice del salone di palazzo Fulcis la donazione è stata consegnata dal direttore vendite della società Claudio Belletti, che ha sottolineato l’importanza del Soccorso alpino nella società e la necessità di sostenerlo in un momento storico segnato da forti cambiamenti climatici che sempre più mettono a rischio le persone.

«Il gesto di UnipolSai per noi è importantissimo», spiega Barattin, «a breve faremo la gara per il modello di giacca da adottare. Parteciperanno alcune aziende che dovranno seguire le nostre indicazioni per arrivare a un prodotto che sia il più pratico e utile possibile per i nostri operatori e uniformare, così, tutte le stazioni del Soccorso alpino veneto che, ad oggi, si distinguono ancora per caratteristiche diverse nell’abbigliamento tecnico».

Ma al di là dell’estetica la cosa più importante sarà la maggior protezione garantita dai nuovi materiali: «Le nuove giacche dovranno avere un guscio protettivo composto di tre strati di Gore-Tex, che si usura molto meno degli altri materiali e assicura un’ottima resistenza all’acqua».

I 50mila euro non basteranno per acquistare tutte le giacche, ma quello di ieri è sicuramente un passo importante per l’intero ente: «Con questi soldi copriremo più o meno un terzo della spesa», continua Barattin, «pensiamo di acquistare circa novecento giacche e, verosimilmente, dopo una prima fase di progettazione e circa 8-9 mesi di realizzazione, dovremmo averle a disposizione entro la fine di quest’anno».

L’evento nasce come risposta ai danni subiti dal Bellunese durante l’uragano di fine ottobre: «In quei giorni abbiamo avuto volontari del gruppo che hanno lasciato le proprie famiglie nonostante il momento difficile pur di aiutare gli altri», continua Barattin, «in totale sono stati impegnati dai 50 alle 70 nostri volontari ogni giorno per un monte ore/uomo impressionante».

Un ruolo determinate nelle situazioni di crisi sottolineato anche dai rappresentati politici presenti: «Abbiamo il miglior Soccorso alpino d’Italia», ha spiegato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, «un’eccellenza che rassicura i cittadini anche nelle ore più buie. Aiutare loro vuol dire aiutare tutta la comunità». «In passato abbiamo pianto chi per aiutare gli altri ha pagato con la vita», ha aggiunto il presidente della provincia Roberto Padrin, «ora il percorso di ricostruzione sarà ancora lungo e complesso, ma questo gesto potrà aiutare questi uomini straordinari a vegliare ancora su tutti noi». —

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