Soccorritori mobilitati per un disperso che non è tale

SANTO STEFANO. Le grida di un pastore provocano l’allarme. Falso. L’uomo stava semplicemente governando il proprio gregge di pecore e capre, in Comelico: non stava chiedendo aiuto e soprattutto non si era perso chissà dove, in una bellissima mattinata di sole. Ma le urla sono state sentite da una donna, che si trovava nella zona della Baita degli Osei e, preoccupata, ha chiamato i soccorsi. Solo i vigili del fuoco di Santo Stefano sono usciti con tutti e cinque gli effettivi del distaccamento per quella che si presentava come una ricerca persona. A loro si sono aggiunti progressivamente i volontari del Soccorso alpino e gli uomini della Forestale e della Guardia di Finanza. Mancava soltanto l’elicottero, che per fortuna non si è alzato in volo per niente. Non ce n’era motivo.
Una quindicina di ricercatori hanno effettuato tre battute, in tutta l’area della Val Frison, delle quali l’ultima a pettine; ma non c’è stato verso di trovare il presunto disperso, per il semplice fatto che non c’era.
Dopo un paio d’ore, le ricerche si sono fermate e il sospetto è diventato una certezza: le grida che la donna aveva sentito erano di un pastore comelicese molto conosciuto, che stava soltanto richiamando all’ordine i propri ovini.
Le urla sono quelle classiche, che si accompagnano al lavoro del cane, quando qualche capo non rispetta gli ordini e cerca di fare di testa propria. A quel punto, questa truppa di soccorritori non ha potuto fare altro che rientrare alle rispettive basi, dopo che l’allarme si era rivelato falso. Quanto alla donna, era convinta di poter dare una mano a una persona in difficoltà e si è sbagliata, forse perché non abituata a tutti i rumori che si possono sentire tra le Dolomiti o magari troppo apprensiva. (g.s.)
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