Slovenia, Austria e Svizzera tentano gli industriali

BELLUNO. La crisi avanza e le imprese bellunesi sono sempre più tentate dalle offerte vantaggiose che arrivano ogni giorno d’Oltralpe. Offerte che molte aziende accolgono.
E come non farlo, visto che in Austria, Slovenia e Svizzera, solo per fare qualche esempio, la tassazione è meno della metà rispetto all’Italia e ci sono uffici competenti, le cosiddette agenzie di promozione territoriale, dedicate alla promozione delle opportunità di insediamento con incentivi? Sono uffici che si occupano solo ed esclusivamente dell’evasione di tutte le pratiche burocratiche necessarie per aprire un’attività.
L’allarme concorrenza e delocalizzazione arriva direttamente dal presidente delle piccole e medie imprese degli industriali, Paolo Montagner, che sollecita la politica ad intervenire. «In Slovenia la tassazione è del 21%, in Svizzera è intorno al 22-23% mentre in Austria sono al 25%; cifre bassissime rispetto a quel 57% italiano. Per questo è necessario che la politica faccia qualcosa e subito per evitare che il nostro tessuto economico si depauperi e le nostre imprese se ne vadano».
Ma all’estero non c’è solo la tassazione inferiore, anche la burocrazia è infinitamente più semplificata. «Per aprire un’impresa all’estero ci mettono pochi giorni, mentre in Italia si parla di mesi e spesso anche di anni. Per questo non possiamo aspettare che le cose cambino, ma dobbiamo agire al più presto ed essere tutti uniti contro questo sistema che ci sta atterrando e che sta spogliando i nostri territori di tutte le imprese più valide», dice ancora Montagner. Gli fa eco Daniele Longo, segretario della categorie delle Pmi di Confidustria: «In Carinzia, ad esempio, nella lettera di invito a fare impresa da loro, l’agenzia indica all’imprenditore con famiglia, pure la scuola dove sistemare i figli e il luogo dove costa meno. Insomma, un’efficienza senza confronti per noi».
Gli imprenditori sanno bene che la tentazione straniera è molto allettante e resisterle diventa molto dura. «Si consideri anche che questi uffici preposti preparano le domande per l’avvio dell’attività, ti procurano i capannoni dove avviare l’impresa. Insomma non manca nulla».
Su questo tema è molto sensibile anche il presidente di Confcommercio Belluno, Franco Debortoli. «Siamo ormai arrivati quasi al 60% di tassazione alle aziende, avendo superato già da tempo il 57%. Anche ai nostri associati arrivano tutti i giorni mail, fax e lettera da paesi stranieri dove le condizioni sono molto più favorevoli. Qui siamo di fronte d una vera e propria idiozia, perché stiamo pian piano impoverendo il sistema industriale, il commercio la logistica. La situazione è disastrosa», dice Debortoli, che pieno di rabbia, ma anche rammarico, sbotta: «Se l’Italia ancora si regge in piedi è perché gli italiani sono dei risparmiatori, ma anche queste poche sostanze messe da parte sono finite. E allora cosa succederà?». (p.d.a.)
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