Slot rovina famiglie: un anziano ha perso quarantamila euro

Sempre più persone chiedono aiuto alla Federconsumatori Mattera: anche il poker on line è una seria minaccia
Sala giochi slot machine
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di FrancescoSaltini

BELLUNO

Sos videopoker. A lanciarlo nuovamente è la Federconsumatori di Belluno che negli ultimi tempi ha notato l'incremento del numero di persone che si rivolgono allo sportello per problemi finanziari dovuti al gioco d'azzardo: «I casi di persone finite sul lastrico», spiega il responsabile provinciale Guido Mattera, «sono in aumento rispetto agli anni passati. Dalle fine dell’estate a oggi sono tante le persone che ci hanno contattato perché non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Ma in almeno quattro casi ciò è dovuto ai debiti accumulati col poker on line o con le macchinette presenti nei bar».

Un fenomeno che esiste un po’ ovunque in provincia, il problema è che i diretti interessati non ne parlano per la vergogna: «Anche quando si presentano ai nostri sportelli», spiega Mattera, «pur denunciando la situazione di crisi, le persone non dicono mai che tale situazione è causata dalle grosse perdite al gioco. Il tutto dipende dalla vergogna, ma soprattutto dal fatto che nella maggior parte dei casi i familiari dei giocatori non sono al corrente di questo vizio. Tocca a noi scoprire ciò. Attraverso i tabulati, siamo arrivati a stabilire che un anziano, che ora ha il quinto dello stipendio detratto direttamente dall’Inps, ha perso in poco tempo 40mila euro tra slot machine e poker on line».

Per la Federconsumatori lo Stato è complice di queste situazioni: «Ci sono troppe pubblicità in televisione con calciatori e altri personaggi famosi che invogliano la gente a giocare. Rispetto al passato, poi, oltre ad avere l’accesso al credito molto facilitato, c’è una maggior presenza di giochi d’azzardo semi-autorizzati. E la gente consuma stipendi e tredicesime senza neppure accorgersene. Il tutto con l’illusione di poter abbattere la crisi con un colpo di fortuna. La cosa triste è che lo Stato fa cassa sulle disgrazie altrui. Noi abbiamo già incontrato l’Authority, ma per il momento niente cambia».

Un altro problema segnalato dalla Federconsumatori Belluno sono le cosiddette truffe on line: «Sono decine e decine i reclami piovuti sul nostro tavolo di persone che si sono trovate a dover pagare 96 euro annui per l’accesso a programmi che in altri siti sono gratuiti. La società in question è “Extensa limited” ha sede alle Seychelles e uno dei siti nel nostri mirino è “Italia.net”. L’Autority ha aperto un fascicolo, ma nel frattempo sono tanti i bellunesi caduti nella trappola. Il meccanismo usato è semplice: chiedono dei dati per scaricare programmi, senza dire che sono a pagamento. Una volta fatto ciò, arriva la mazzata per l’utente e con lei anche una serie di solleciti con tanto di minacce di adire alle vie legali. In tanti casi il contratto siglato è regolare, ciò che contestiamo è la mancata segnalazione che l’acquisto di determinati programmi è a pagamento.

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