Slittano Agrimont e Caccia, pesca, natura ma non ci saranno stop

L’ente fieristico ha riprogrammato il calendario degli eventi La rassegna dedicata al settore primario partirà il 25 aprile



Anche l’attività di Longarone Fiere subisce modifiche a causa del coronavirus con lo slittamento delle prossime rassegne primaverili. Ci sarà infatti uno spostamento di Agrimont, storica fiera dedicata all’agricoltura e zootecnica di montagna arrivata ormai all’edizione numero 41, e anche di “Caccia, pesca e natura”.

Nel primo caso la fiera doveva tenersi tra poche settimane, ovvero dal 21 al 27 marzo, e ora invece è stata riprogrammata nei due fine settimana del 25 e 26 aprile e dall’1 al 3 maggio. Slitterà invece al 22 al 24 maggio la rassegna dedicata al mondo venatorio ed ittico con l’inedito abbinamento alla già calendarizzata “Reptile days” dedicata agli appassionati di rettili e anfibi provenienti da tutta Europa e non solo.

«Siamo comunque ottimisti», spiega il presidente dell’ente fiera Gian Angelo Bellati, «il rinvio era necessario ma l’importante è aver comunque garantito lo svolgimento delle fiere, senza la soluzione drastica dell’annullamento. In questo modo, rispettando tutte le norme di sicurezza previste a livello nazionale e regionale, ci sarà un adeguato modo di organizzarsi per gli espositori e i visitatori, permettendo un rafforzamento delle manifestazioni che, se svolte prima, sarebbero sicuramente state penalizzate».

Bellati poi sottolinea il valore economico dell’indotto fieristico: «Il territorio ha un grande beneficio da queste rassegne che, indicativamente, portano ad espositori e realtà locali coinvolte una ricaduta di circa 10 volte il loro valore. Si tratta di una grande ricchezza che spesso non è conosciuta e riconosciuta come merita, hanno quindi un valore che possiamo definire pubblico. Ho sempre sottolineato l’importanza del polo fieristico come punto a disposizione del territorio: sono la casa di tutti. Se nelle prossime settimane l’allarme non sarà rientrato, anche per il nostro settore ci potranno quindi essere gravi conseguenze economiche e speriamo che la parte pubblica che compone il nostro cda possa fare la sua parte». —



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