Siberian husky, Auronzo accoglie per due giorni gli esemplari più belli in arrivo da tutta Italia

L’EVENTO
Auronzo per un weekend si è trasformata nella capitale italiana dei Siberian husky, meravigliosi cani tipici delle distese innevate in particolare dei territori a ridosso del circolo polare. Oltre cento esemplari, accompagnati da altrettanti padroni, provenienti da ogni angolo d’Italia: i più lontani da Napoli, tutti estasiati dalla location scelta quest’anno per il tradizionale raduno invernale organizzato dal Seshi, associazione capitanata dalla presidente Maria Grazia Miglietta che ha messo in piedi un programma ricco e variegato grazie al prezioso supporto di una decina di volontari.
«Siamo in un posto fantastico, siamo felici di aver scelto Auronzo e lo diciamo sin d’ora: ci piacerebbe anche tornarci», sottolinea la Miglietta a margine dell’evento di apertura della due giorni, tenutosi ieri mattina nell’area innevata di Palus San Marco, di fronte alla villa gregoriana scelta come quartier generale del raduno.
«La montagna è l’ambiente ideale del cane Siberian husky. Sono cani particolari questi qui, bisognosi di un padrone molto attivo, possibilmente sportivo. Non sono cani da salotto, piuttosto da luoghi incontaminati come questi che ci circondano».
Maria Grazia Miglietta, ciociara di nascita, racconta così l’attività del Seshi (sezione italiana Siberian husky).
«Abbiamo oltre quattrocento soci per i quali organizziamo nel corso dell’anno due raduno specifici, uno in inverno e uno in estate. Lo scorso anno quello invernale si è tenuto a Millegrobbe, in provincia di Trento, quello estivo invece lo terremo a Marina di Grosseto nel settembre prossimo».
A spiegare invece le attività in programma nel weekend auronzano ci ha pensato la volontaria Ilaria Ferrari: «Abbiamo tenuto un evento di avvicinamento alla pratica dello sleddog, la corsa di slitte trainate da cani husky. Abbiamo svolto dei turni, ognuno di cinque slitte, lungo un percorso di ottocento metri. Per molti dei cani presenti al raduno è stata la prima volta. Lo sleddog è tutt’altro che una cosa semplice. Serve tanto impegno da parte del musher ma bisogna prima capire a fondo l’indole del cane».
Tra i musher presenti ieri ad Auronzo due “volti noti” , Roberto Alletto e Giordano Tarara, quest’ultimo reduce dalla partecipazione alla prestigiosa Grand Odyssée tra le alpi francesi e svizzere, su un percorso estenuante di 900 chilometri. «Per praticare lo sleddog serve un cane leader», prosegue la Ferrari, «i cani husky hanno una particolarità, non abbaiano ma vocalizzano, Prima di iniziare a correre sono tutti particolarmente eccitati e per questo non è per nulla facile tenerli buoni in attesa della partenza». La due giorni auronzana dei Siberian husky proseguirà oggi con una mostra canina chiamata non solo a valutare ogni singolo cane partecipante al raduno ma anche a sceglierne il vincitore. —
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