«Si tengano presenti i bisogni dei cittadini»

DOMEGGE. «Signor Sindaco consideri anche la situazione dei suoi concittadini per evitare il sorgere e l’acuirsi di nuovi contrasti tra don Lio e i ragazzi ospiti della casa da lui gestita con i vicini del paese che lamentano di essere disturbati».
Giovanni Degli Angeli, avvocato difensore di A.P. e M.S., madre e figlio domeggesi che avrebbero tentato di aggredire il parroco don Lio Gasparotto nel luglio dello scorso anno, rincorrendolo per le vie del paese, facendolo cadere e mandandolo all’ospedale con diverse fratture (tanto che per questo devono affrontare due procedimenti penali), ha scritto al sindaco di Domegge, Lino Paolo Fedon e per conoscenza anche ai carabinieri dopo che il prete, tornando in questi giorni nel paese con altri 20 ragazzi per il campo estivo, ha chiesto la protezione dei militari dell’Arma. Inoltre, don Lio ha chiamato anche il sindaco per chiedere più attenzione nei suoi confronti, auspicando un colloquio coi due imputati.
E proprio ieri, in giunta, il sindaco ha parlato anche di questa situazione. Situazione che avrebbe creato, secondo quanto scrive l’avvocato, «disagio e preoccupazione nei miei assistiti. La madre soffre di alcuni problemi di salute ed è assistita dal figlio che è profondamente coinvolto e per questo motivo in stato di grave disagio e privo di occupazione. Ed è di questa situazione che pare non si tenga adeguatamente conto», scrive al primo cittadino.
Una lettera che mira a far sì «che non si alimentino ulteriormente motivi di contrasto. Motivi che dovrebbero essere responsabilmente evitati da ambo le parti: sia da parte del parroco con il suo entourage di ragazzi esuberanti e chiassosi, sia da parte dei due miei assistiti che hanno la ventura di abitare vicino alla colonia di don Lio».
L’avvocato evidenzia, poi, l’«imprudente minaccia» del difensore del prete, il legale Vassallo che avrebbe chiesto il divieto di dimora dei due imputati», e si appella anche allo «spirito di comprensione e carità cristiana del sacerdote e dei suoi collaboratori nei confronti dei suoi vicini».
Infine, Degli Angeli evidenzia come la giovane età dei ragazzi non li sottragga da un comportamento «educato e rispettoso» delle persone e dell’abitato che li circonda, vista l’atmosfera «di contrapposizione e di critica sul loro comportamento da parte di altri abitanti del paese».
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