Sgarbi al Museo diocesano in vista della riapertura

Il critico d’arte ha lodato il recupero architettonico e le opere della collezione L’apertura dell’ala occidentale del palazzo farà salire a 25 le sale espositive

FELTRE. La data da segnare sul calendario è l’11 maggio, l’orario alle 16,30: sarà quello il momento in cui il Museo Diocesano di arte sacra riprenderà vita più ricco e affascinante grazie ai lavori di ampliamento nell’ala ovest dello splendido edificio in via Paradiso. Nel frattempo, venerdì, Vittorio Sgarbi, ha voluto visitare il museo. Non è stata la prima visita e non sarà l’ultima per il critico d’arte che si è fatto accompagnare dal direttore don Giacomo Mazzorana, dalla conservatrice del museo Tiziana Conte e dall’architetto Gloria Manera che si sta occupando dell’allestimento della nuova ala che farà salire a 25 le sale dell’esposizione rispetto alle 9 attualmente già accessibili. «È stata una visita gradita», spiega don Giacomo Mazzorana, «e richiesta proprio da Sgarbi che si è voluto ritagliare il tempo per venire a vedere il nostro museo e lo stato dei lavori. Ci ha fatto i complimenti sia per il recupero dal punto di vista architettonico, sia per le opere esposte. In questo caso vivo di luce riflessa perché il merito è di tutte le persone che si stanno occupando della gestione e dei lavori in corso. Prima di Sgarbi era venuto anche il soprintendente Alberti, il quale a sua volta, aveva espresso giudizi lusinghieri sul museo. La cosa, ovviamente, ci fa piacere».

Quella di Sgarbi non è stata una toccata e fuga: «Si è fermato tre quarti d’ora, ha voluto osservare non solo le opere, ma anche il recupero architettonico dell’edificio», aggiunge don Giacomo Mazzorana, «e ci ha confermato che non appena gli sarà possibile tornerà a visitare il Museo nel suo allestimento definitivo». I lavori nell’ala occidentale dell’antico palazzo vescovile sono cominciati tempo addietro e hanno permesso il completo restauro di quella parte di edificio inaccessibile da decenni. Aumenterà la superficie espositiva e nel nuovo allestimento sono comprese molte opere inedite provenienti da diverse aree della diocesi di Belluno-Feltre, recuperate grazie alla catalogazione dei beni culturali ecclesiastici promossa a partire dal 2002 e restaurate negli ultimi due anni a cura del museo.

Il percorso tra ambienti del vescovado – sviluppato per nuclei tematici – si snoda attraverso testimonianze di pittura, scultura, oreficeria, tessitura, che vanno dall’alto medioevo all’età contemporanea. Il museo sarà dotato di una nuova aula didattica a misura di bambino, che ospiterà i laboratori e i progetti ludico formativi, e di una sala multimediale con grande pannello touch-screen, che consente di navigare attraverso la storia della diocesi, quella del palazzo e del suo restauro, quella delle opere esposte, alle quali sono dedicati numerosi approfondimenti specifici. Il museo ha chiuso a fine febbraio per permettere di completare agevolmente l’opera di allestimento delle nuove sale e programmare l’inaugurazione fissata all’11 maggio. (r.c.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi