Sfratto impossibile scardina la porta e spinge l’inquilino però viene assolto
LIMANA. Uno strano sfratto. Non mi paghi l’affitto e non te ne vai? E allora spacco la porta. Plinio Segat, Denis De Cian e Isabella Priolo possono anche essersi fatti giustizia da soli, invece che rivolgersi a un giudice, ma la prova che abbiano commesso dei reati non è stata raggiunta in tribunale e i tre sono stati assolti dal giudice Feletto perché il fatto non sussiste. Lo stesso pubblico ministero Rossi aveva chiesto la formula dubitativa, mentre De Michiel per la difesa si era spinta all’assoluzione con formula piena.
La ricostruzione della vicenda è stata abbastanza confusa e questo ha senz’altro pesato sulla sentenza finale. Il carabiniere della stazione di Mel intervenuto il 29 agosto 2016 a Limana non ha visto la porta, ma nemmeno ha identificato Isabella Priolo, che era accusata di aver tirato i capelli alla compagna del locatario. Quello che conta è che nessuno si sia fatto male.
Il cittadino marocchino che abitava quell’alloggio di La Cal è attualmente detenuto per altra causa ed è arrivato a palazzo di giustizia scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. Ha dichiarato, sotto giuramento, di aver sempre pagato il canone mensile, di conseguenza non c’era alcun motivo non solo per buttarlo fuori, ma anche per rovinare l’ingresso.
Segat, De Cian e Priolo erano imputati in concorso di aver fatto valere il preteso diritto allo sfratto per morosità, con violenza sulle cose consistita nello scardinare la porta d’ingresso e violenza sulle persone consistita in uno spintone che Segat avrebbe dato all’uomo e una tirata di capelli da parte di Priolo alla donna.
Qualcosa può anche essere successo, nella concitazione del momento, ma i testimoni non l’hanno spiegato in maniera tale da convincere il giudice a pronunciare una sentenza di condanna. Assoluzione perché il fatto non sussiste. —
Gigi Sosso
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