Sette imputati per il fallimento Roni

I quattro membri del collegio sindacale saranno processati in abbreviato, rinviati a giudizio Gloria Roni e Renato Grigolin

SEDICO. Sette imputati per il fallimento della Roni spa di Mas di Sedico. Ieri mattina, s’è tenuta l’udienza preliminare, davanti al giudice Vincenzo Sgubbi per sette persone coinvolte a vario titolo nel crac della nota impresa edile. Alla sbarra sono finiti Gloria Roni, Roberto Vidotto, Renato Grigolin ed il collegio sindacale formato da Giorgio Sartori, Gianluigi De Biasi, Fabio Sommacal e Attilio Sommavilla. Il patron della ditta, Arone Roni, è uscito dal procedimento, alcuni mesi fa, con un patteggiamento.

Quella di ieri è stata un’udienza in cui sono state stralciate alcune posizioni. I quattro componenti del collegio sindacale (difesi dagli avvocati Sandro De Vecchi, Annamaria Coletti e Livio Viel) saranno giudicati in rito abbreviato nell’udienza fissata per il 2 luglio. Il sostituto procuratore Antonio Bianco ai quattro revisori contesta l’accusa di bancarotta semplice perché si sarebbero astenuti dal richiedere il fallimento della società, di fatto aggravando il suo dissesto finanziario. Un’accusa che i difensori respingono al mittente. Proprio ieri mattina, infatti, i legali del collegio sindacale hanno depositato agli atti una consulenza del professor Buttignon, ordinario di finanza aziendale all’Università di Padova, nella quale si attesterebbe la correttezza dell’operato dei quattro revisori.

Sono invece stati rinviati a giudizio con udienza a fine settembre davanti al collegio Gloria Roni (difesa dall’avvocato Paolo Zaglio) e Renato Grigolin (avvocato Piero Barolo del foro di Treviso), accusati di bancarotta preferenziale perché avrebbero ceduto alcuni beni dell’azienda ad un cliente a scapito della massa degli altri creditori.

Per l’amministratore delegato Roberto Vidotto, invece, si profila un patteggiamento. Il suo legale, l’avvocato Erminio Mazzucco, ha infatti prospettato una richiesta simile che ora sarà valutata dal pubblico ministero nel corso della prossima udienza del 2 luglio.

Secondo quanto s’è appreso, il commercialista trevigiano che ha svolto il non facile compito di curatore fallimentare ha quantificato in 12 milioni di euro il passivo fallimentare dell’azienda edile con sede a Mas di Sedico.

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