Settant’anni fa l’uccisione di tre partigiani feltrini

FELTRE. Un rastrellamento concluso con l’uccisione di tre partigiani: Giordano “Caronte” Schenal, Luigi “Coppolo” Vendrame e Virginio “Vasca” Castellan” impiccati in questi giorni di 70 anno fa alla...

FELTRE. Un rastrellamento concluso con l’uccisione di tre partigiani: Giordano “Caronte” Schenal, Luigi “Coppolo” Vendrame e Virginio “Vasca” Castellan” impiccati in questi giorni di 70 anno fa alla pensilina dell’allora Caffè Mimiola in largo Castaldi. Per ricordare le tre vittime e i 114 feltrini deportati nel lager di Bolzano ieri si è svolta la commemorazione promossa dal Comune di Feltre con il supporto della sezione feltrina Anpi. Presenti anche il vicesindacco di Lamon, Mauro Campigotto, il sindaco di Sovramonte Federico Dalla Torre e un rappresentante per Cesio. Ai bambini del coro della scuola primaria Farra-Boscariz è toccato aprire la cerimonia cantando l’inno nazionale, poi ha preso la parola il sindaco Perenzin che ha tenuto una breve lezione di storia per spiegare come e perché Feltre si ritrovò annessa al Reich tedesco mentre il re era fuggito al sud: «Seicentomila alpini prigionieri preferirono restare nei lager tedeschi che tornare a combattere per la Repubblica di Salò». Silvana Vignaga ha letto alcune lettere scritte dai deportati feltrini prigionieri nel lager di Bolzano. A Gianni Faronato è toccato poi l’intervento ufficiale prima del momento di preghiera. (r.c.)

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