Serrai di Sottoguda e lago di Alleghe: i simboli del disastro rinasceranno con 15 milioni

ALLEGHE. Il lago di Alleghe e i Serrai di Sottoguda. Ecco “i due simboli della tragedia”, come li chiama Luca Zaia, presidente della Regione Veneto e commissario delegato per il rischio idrogeologico. Nel piano inviato alla Protezione civile per le opere da cantierare quest’anno, Zaia ha inserito 8 milioni di euro per dare sicurezza ad Alleghe e 7 per rifare il parco dei Serrai, che è andato distrutto e sulla cui ricostruzione si sta impegnando anche la fondazione Dolomiti Unesco, che farà il punto sull’argomento nella riunione del cda in agenda lunedì prossimo. . Domani, invece, a Rocca Pietore è in programma un vertice tecnico per procedere alla pulizia del Cordevole e del lago di Alleghe. Il Commissariato per il maltempo ha convocato il Genio civile, i sindaci Sirio de Biasio (Alleghe) e Andrea De Bernardin (Rocca Pietore) e l’ingegner Felice Gaiardo che ha proposto una soluzione per stoccare tutto il materiale detritico da liberare dall’alveo del Cordevole, sia prima che dopo il lago e dallo stesso bacino.
«È stato calcolato», sottolinea il sindaco di Alleghe, Siro De Biasio, «che se sassi e melma dovessero essere trasportati altrove (e non ci sarebbe comunque un’area da poterli accogliere), ci vorrebbero almeno 30 mila camion. L’idea, quindi, è di costruire un terrapieno di 2 metri e mezzo, se non addirittura tre, sulla destra orografica del lago e dell’immissario per ottenere un duplice beneficio: evitare future esondazioni e contenere al massimo disagi e spese di trasloco dei materiali. Verrebbe costruita anzitutto una scogliera in sassi e poi ci sarebbe l’innalzamento. Il primo ad essere ripulito sarebbe il Cordevole e in un secondo tempo, magari l’autunno prossimo, il bacino».
Da Auronzo e da Santo Stefano e Vigo di Fassa si segue con interesse questa fase perché anche i laghi di questi Comuni, tra l’altro con molto legname all’interno, hanno bisogno di una radicale bonifica. Per quanto riguarda, invece, Sottoguda, il commissario Zaia è dell’idea che il nuovo parco dovrà essere ancora più qualificato di quello distrutto dal maltempo.
Un parco, ad esempio, completamente accessibile prima di tutto ai diversamente abili e alle loro famiglie, ovviamente sotto il segno della sostenibilità. Per sostenere il progetto del recupero la fondazione Dolomiti Unesco ha messo a disposizione il ricavato della vendita del cofanetto con i 6 dvd del reportage di Piero Badaloni “Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie”, acquistabile al costo di 30 euro, e dei dvd “Dolomiti. Viaggio nell’arcipelago fossile” e “Dolomiti. Economia del bene comune” (in italiano, tedesco e inglese) al costo di 10 euro l’uno.
Il progetto di recupero dei Serrai è sostenuto dalla fondazione e prevede anche l’attivazione di un crowdfunding, un finanziamento collettivo per il quale in molti si stanno già mobilitando: tra questi anche i ragazzi della scuola media di Santa Giustina. A curare la montagna ferita saranno dunque anche i suoi figli più giovani.
Era stata peraltro l’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea De Bernardin, a lanciare la proposta di un concorso di idee per ripristinare il percorso, andato distrutto. Dopo la progettazione, i lavori dovrebbero partire già quest’estate per concludersi nel 2019. La ricostruzione, infatti, è un’opera complessa e se il sindaco De Bernardin deciderà di ricandidarsi, lo farà – si dice in paese – per portare a compimento proprio questo progetto. Che è poi l’icona della tempesta Vaia. —
Francesco Dal Mas
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