Senza docenti stabili il corso-infermieri salta

Anche l’Usl deve prendere atto che i numeri sono contro il mantenimento Il direttore Pittoni: «Bisognerebbe salvarlo». Bond: «No a guerre tra poveri»
Di Laura Milano
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava

FELTRE. Sui corsi di laurea in scienze infermieristiche c'è in atto una riorganizzazione, determinata dal decreto Gelmini, che obbliga alle economie di scala se non ci sono i numeri. Nel caso di Feltre, sede distaccata del corso organizzato dall’università di Padova, i numeri degli iscritti tornano tutti, mentre quelli dei docenti no.

«Lo standard per il mantenimento di una struttura come questa impone un organico con un numero di docenti incardinati sotto il quale non si può scendere», spiega, senza tanti giri di parole, il direttore sanitario dell'Usl di Feltre, Giovanni Maria Pittoni. «Come azienda sanitaria non possiamo non augurare la continuità di un corso di laurea che ogni anno forma una sessantina di infermieri, ma siamo anche consapevoli che bisogna trovare docenti ordinari disposti ad assumersi oneri e onori della continuità nel percorso formativo. Certo è che, come ho già avuto modo di sottolineare, il mantenimento del corso a Feltre costituisce un fattore importante sia per reclutare nuovi potenziali professionisti per il territorio dell'Usl 2 che per incentivare la motivazione alla delicata professione di ambito sanitario. Più cittadini scelgono la professione sanitaria, e più presidiato è anche il territorio montano dove si possono incrociare la domanda ed il bisogno di salute di una popolazione che invecchia e le prestazioni qualificate che vengono da professionisti del posto, altrimenti costretti ad emigrare in altre Usl».

Lo stesso consigliere Dario Bond, capogruppo del Pdl in Regione, nel premettere che la questione della probabile sospensione del corso di Feltre debba essere presa in mano dalla Regione, sottolinea un concetto analogo: «Dovremo essere in grado di evidenziare come Feltre abbia una lunga tradizione di formazione rivolta agli infermieri e come un corso di questo tipo abbia un’importanza doppia in una realtà come quella montana dove le esigenze della popolazione, in particolare anziana, sono maggiori che altrove». Il consigliere si è già confrontato con il presidente della quinta commissione Leonardo Padrin. «Occorrerà avviare un confronto serrato a fianco delle università evitando che fra le sedi distaccate scoppi una guerra fra poveri. Quanto a Feltre, va preservato il patrimonio di conoscenze e professionalità cresciuto negli anni, senza contare che gli spazi a disposizione sono all'avanguardia. Il nuovo campus è infatti un valore aggiunto che va rivendicato con forza e orgoglio». E del destino dei corsi - quello di Feltre ma anche gli altri tre che non hanno sede a Padova - si parlerà probabilmente già dopodomani in una riunione della commissione regionale alla sanità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi