«Sei un fascista» al poliziotto intervenuto in un ristorante

CORTINA. «Fascista» al poliziotto. Un agente in servizio al Commissariato di Cortina, che quel giorno era in borghese al ristorante Ariston (ma si è presentato e anche qualificato), era stato investito di cattive parole e non certo di complimenti da uno degli avventori. N.N. si è messo nei guai per violenza o minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. Ieri mattina il suo difensore Fioraso ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato dal giudice Zantedeschi, con la benedizione del pubblico ministero Rossi. Il processo si svolgerà il prossimo 6 giugno e sarà tutto sulle carte del fascicolo della Procura della Repubblica, senza la necessità di ascoltare le persone presenti. Una scelta che, in caso di condanna, dà diritto almeno a uno sconto di pena.
I fatti contestati dalla pubblica accusa sono del 2015. Nel locale pubblico di via Marconi, l’attuale imputato stava cercando di convincere una coppia a comprare un libro scritto da lui, nel quale ha raccolto la sua autobiografia. Dev’essere stato un po’ troppo insistente, per non dire petulante, finendo per infastidire i due. Il gestore del locale l’ha invitato a smetterla, ma soprattutto c’è stato l’intervento di un poliziotto, che in quel momento non era operativo. Era in borghese.
L’agente ha fatto quello che doveva fare, nel senso che ha tirato fuori il tesserino, per cercare di risolvere una situazione che rischiava di sfuggire di mano. Per tutta risposta, si è sentito dare del «fascista» e dello «sbirro di m...». Ha preso nota e scritto una notizia di reato per minaccia o violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Da qui al processo penale, il passo è stato abbastanza breve. Nell’udienza filtro di ieri mattina, la difesa ha incassato il rito abbreviato. Di solito, per scamparla, bisogna risarcire l’agente e il corpo di appartenenza. —
Gigi Sosso
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