Sei stanze rinnovate per rilanciare la Colonia alpina

PEDAVENA. Sei nuove stanze multiple tutte con bagno sono il primo intervento appena concluso per rinnovare quella che fu una delle colonie alpine più utilizzate nei decenni scorsi e che si rilancia puntando a turismo sociale, turismo “slow” dalle famiglie ai gruppi cinofili, passando per i gruppi di turismo associativo e soprattutto grande spazio estivo allo sport giovanile.
Questi i programmi della Casa Alpina San Marco di Norcen, in questi giorni riconsegnata all’attività dopo i lavori di restauro che l’Istituzione Veneziana servizi alla persona (che dispone della struttura localizzata in Comune di Pedavena) ha portato a termine. «Era necessario adattare i servizi e le strutture alle nuove esigenze di un turismo giovanile e familiare che chiede giustamente servizi al passo con i tempi», riferisce il presidente Luca Segalin dell’Istituzione Veneziana. «Questo sforzo che l’Istituzione ha compiuto si colloca da un lato in un programma più ampio che vedrà una seconda trance di lavori il prossimo gennaio e febbraio 2019, anche con l’adeguamento delle cucine e delle stanze per l’accoglienza di ospiti con difficoltà di mobilità, e dall’altro si inserisce in un contesto così attraente e articolato quanto a possibilità di svago e sport che sarebbe stato delittuoso non intervenire».
La residenzialità sportiva è già programmata per l’estate in corso: otto squadre giovanili del Nettuno Lido e della Juventina Marghera effettueranno infatti dei mini camp di quattro giorni, in agosto e settembre. Dal prossimo anno spazio anche alla pallavolo, al basket e al rugby in giugno e luglio, con accordi anche con la piscina di Pedavena e le altre strutture sportive dell’area.
«È giusto dare spazio e possibilità ad un turismo slow, con i posti letto, la cucina e i giardini che la “nuova” Casa Alpina San Marco offre», sottolinea Claudio Beltrame, presidente della Fondazione Venezia Servizi che gestisce la struttura. «Ma stiamo accogliendo proprio in questo periodo anche numerosi gruppi del turismo associativo e dei portatori di handicap e diversità motorie, rendendo così possibile l’accesso all’area feltrina che ha spazi, risorse ed attraenti biodiversità naturali». –
RAFFAELE SCOTTINI. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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