Segnali positivi per il contratto Anche Luxottica lo rispetterà

È ripresa la trattativa sul contratto nazionale di lavoro del settore occhialeria. Per la prima volta senza la Luxottica. Il “gigante” di Agordo assicura però che l’accordo tra il sindacato e l’Anfao, l’associazione delle imprese, sarà recepito e rispettato anche in tutti gli stabilimenti di Del Vecchio.
E proprio questo è uno dei motivi per cui la ripresa del confronto, l’altro ieri a Mestre, è stata più che serena, anzi “molto costruttiva”, come si ammette negli ambienti Anfao. La delegazione degli imprenditori era capeggiata dal presidente Giovanni Vitaloni; per parte sindacale erano presenti i segretari di Fictem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rispettivamente Paoloni, Salvatoni e Piras.
La riunione si è svolta nelle sede di Confindustria Mestre, tra il vertice di Anfao e i segretari nazionali dei sindacati del settore; non c’erano, dunque, i rappresentanti provinciali, tantomeno i delegati Rsu. Breve, ma quanto mai esplicita, la nota diffusa al termine dell’incontro.
«La Delegazione di Anfao, guidata dal suo presidente Vitaloni, preso atto dell’uscita di Luxottica dall’Associazione, conferma la volontà di continuare le trattative in corso, ed auspica di arrivare ad un accordo di rinnovo in tempi celeri – si legge nella nota -. Fictem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, Uil hanno ritenuto positiva la posizione di Anfao e ribadito che le richieste avanzate in piattaforma e condivise con i lavoratori del settore rimangono inalterate nonostante le novità associative di Anfao. Nei prossimi giorni verranno calendarizzate riunioni di carattere tecnico per entrare nel vivo della discussione».
Queste poche righe dicono tutto. Anfao, che con Luxottica aggregava 400 imprese e più di 18 mila lavoratori, oggi, senza Del Vecchio, riduce a meno della metà la sua rappresentanza. Ma non per questo è meno decisa a portare avanti gli interessi e le attese degli associati.
Da qui la disponibilità al tavolo della trattativa per il contratto nazionale, finanche ad auspicare un’intesa in tempi “celeri”, da intendersi entro fine anno. Per tutta risposta, il sindacato ha riconosciuto come “positivo” questo atteggiamento, il che è quantomai significativo, nel cuore di una trattativa delicata e complessa.
Il sindacato, peraltro, ha ribadito che tutte le richieste inserite in piattaforma restano “inalterate”. Ciascuna di esse verrà affrontata nei prossimi incontri tecnici, a cominciare dalla richiesta economica di 115 euro complessivi sul salario medio di riferimento nel triennio.
La piattaforma prevede, per quanto riguarda il welfare, l’innalzamento al 2% del contributo aziendale sulla previdenza complementare e l’aumento a 12 euro del contributo mensile alla previdenza sanitaria, estendendola anche ai lavoratori in somministrazione. E questo è un aspetto particolarmente innovativo della proposta sindacale. Per le aziende che non fanno contrattazione di secondo livello, viene richiesto un incremento dell’elemento perequativo dagli attuali 320 a 380 euro l’anno.
Il clima delle relazioni industriali all’interno delle 400 aziende del comparto è positivo ma la piattaforma contrattuale mette in conto un ulteriore miglioramento. Per quanto riguarda la formazione, viene chiesta l’adozione di un libretto formativo che certifichi i corsi e le competenze acquisite dai lavoratori, anche sui temi della salute e della sicurezza. Sicurezza sulla quale la piattaforma insiste molto, auspicando confronti sempre più serrati tra i delegati della salute e le imprese, comprese quelle che operano in regime di appalto. Le organizzazioni sindacali in sede locale hanno preso atto con viva soddisfazione del clima che si è instaurato; sottolineando, in ogni caso, che è importante concludere la trattativa non solo in tempi brevi ma anche “sostanzialmente bene”. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi