Sede Inps a rischio, il Comune si mobilita

PIEVE DI CADORE. La sede dell’Inps, di Tai di Cadore, che la direzione vorrebbe chiudere, potrebbe rimanere aperta grazie all’intervento del Comune.
Da qualche tempo si fanno sempre più insistenti le voci che parlano della chiusura della sede di Pieve dell’istituto previdenziale, interrompendo un servizio fondamentale per l’economia cadorina ed ampezzana.
Contatti sono però in corso con il Comune di Pieve di Cadore che, ancora una volta, sta cercando con tutti i mezzi a sua disposizione di trovare una soluzione che consenta di mantenere il servizio in Cadore. Purché l’Inps rimanga, dunque, il Comune sarebbe disponibile ad ospitare il servizio al minor costo possibile, come già sta facendo per l’Agenzia delle entrate.
Nella sede di Tai, ospitata nel condominio che una volta era l’albergo Cadore, oltre al normale lavoro di sportello pensionistico, confluiscono ormai ogni anno le centinaia di certificazioni che devono presentare i lavoratori stagionali, compresi quelli che lavorano sulle piste e con gli impianti di risalita. Anche per questo è importante la sede cadorina dell’Inps, tanto che la Cisl per alcuni anni ha posizionato una roulotte davanti alla sede dell’istituto proprio per raccogliere le richieste di disoccupazione stagionale.
È vero che in alcuni casi c’è la possibilità d’inviare documenti direttamente sul portale Inps, senza scomodarsi da casa o dal posto di lavoro, ma è altrettanto vero che quasi sempre la fila delle persone in attesa di un colloquio con le impiegate allo sportello è sempre molto lunga.
Le attese, mediamente, sono di oltre mezz’ora e all’avvicinarsi del mezzogiorno i tempi si allungano. In pratica, per presentare una documentazione o una domanda, è necessario mettere in conto una mezza mattinata.
Per questo l’amministrazione comunale di Pieve sarebbe disponibile a non chiedere l'affitto e quindi ospiterebbe a sue speso o quasi l’ente.
«Non c’è nulla di concluso», afferma il sindaco Maria Antonia Ciotti, «confermo solo che i contatti sono in corso e sono in una fase delicata. Una risposta può arrivare solo dalla direzione dell’Inps».
Una cosa è certa: l’impegno del Comune di Pieve riguarda tutti i cittadini, che potrebbero trovarsi da un giorno all’altro nella necessità di scendere a Belluno per fare quanto fanno oggi nella sede Inps di Tai. Un impegno che l’amministrazione pievese meriterebbe di vedere riconosciuto, perché, pur essendo stata tartassata dal prelievo del fondo di soliarietà di ben 751.000 euro, continua a fornire servizi anche ai cittadini degli altri Comuni cadorini ed a Cortina attraverso, ad esempio, piscina, palaghiaccio, casa di riposo, Rsa, scuole.
Vittore Doro
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