Scuole evacuate e tanta paura: il terremoto sveglia la provincia

Nel Modenese i feriti sono 350, i nuovi sfollati 8 mila. Trema tutto il Nord. A Belluno e provincia centinaia di studenti impauriti scendono subito in strada o nei cortili. I controlli dei vigili del fuoco escludono danni statici all’elementare di Bolzano Bellunese e all’istituto “ Rizzarda” di Feltre
vigili del fuoco alle scuole di bolzano bellunese dopo la scossa di terremoto
vigili del fuoco alle scuole di bolzano bellunese dopo la scossa di terremoto

BELLUNO. «Maestra si muove il banco». Paura nelle classi e tutti in cortile gli alunni della scuola elementare di Bolzano Bellunese, che ieri mattina alle 9 hanno avvertito la scossa di terremoto che ha sconquassato l’Emilia Romagna, come altrove in provincia.

Ma da Feltre a Belluno, passando per Destra e Sinistra Piave, fino a Ponte nelle Alpi E all’Alpago, ieri i movimenti tellurici sono stati avvertiti distintamente ovunque: la scossa delle 9, quella delle 10, alle 13 quando in piazza dei Martiri, nel capoluogo, si sono riversati anche i dipendenti di un istituto di credito. E via per tutta la giornata. «Abbiamo richieste di utenti a valanga», dicono alle 9.01 di ieri mattina dal centralino dei vigili del fuoco di via Gregorio XVI. Idem alle centrali operative della questura e al centralino dei carabinieri in viale Europa. Tutti chiamano, o almeno ci provano, visto che la rete telefonica, specie quella dei cellulari, va in tilt per buona parte della mattinata.

Gente fuori dalle case a Feltre e nei paesi verso il Trevigiano; fuggi fuggi generale in Cadore e Feltrino, dalle scuole del capoluogo: studenti fuori al magistrale Renier, all’elementare di Bolzano Bellunese e al Rizzarda di Feltre. In questi due ultimi istituti sono intervenuti i vigili del fuoco dei distaccamenti e i tecnici del Comune per le valutazioni statiche delle strutture murarie. Si vedevano delle crepe e i responsabili scolastici hanno chiesto dei sopralluoghi che non hanno evidenziato anomalie. Tanto è vero che tutti gli studenti, dopo le verifiche, sono stati fatti tornare in classe. Anche i privati hanno chiesto sopralluoghi nelle abitazioni, alla comparse di crepe: non ci sono state evacuazioni. Calma e gesso all’ospedale San Martino di Belluno: «Il terremoto si è avvertito bene, ma siamo rimasti tutti ai nostri posti: non c’è stato bisogno di evacuare», spiegano dall’accettazione.

In provincia non si sono registrati danni e neanche feriti o malori, causa scosse ripetute: in tutto i vigili del fuoco fino alle 19.30 di ieri hanno effettuato sei interventi per verifiche statiche, su altrettante richieste. Si tratta dei due istituti scolastici citati e di quattro abitazioni.

«Stamattina per gli alunni è stata come fare un’altra esercitazione, una ricreazione durata un po’ di più»: così l’insegnante fiduciaria dell’elementare di Bolzano Bellunese, Alberta Zanivan. «Li abbiamo fatti uscire, qualcuno ha avvertito la scossa di terremoto delle 9 e così insieme a tutti gli altri insegnanti abbiamo evacuato la scuola. Quindi abbiamo chiesto anche una sopralluogo dei tecnici per verificare la struttura, a scanso di ogni equivoco e solo per precauzione. Ora speriamo che tutto si calmi: stamane non c’è stato eccessivo allarme tra i bambini, ma abbiamo sentito che la situazione altrove è davvero pesante». Il sopralluogo dei vigili del fuoco e dei tecnici comunali si è concluso senza che siano stati segnalati problemi strutturali alla scuola, che conta almeno 115 bambini ogni giorno e che fa orario prolungato fino alle 16.45 del pomeriggio, per tutta la settimana.

Evacuate anche le classi dell’istituto parificato Leonardo da Vinci di Belluno, dove i ragazzi sono voluti uscire. In un primo momento si era diffusa la voce di qualche problema causato da un pavimento in una classe, ma uno dei docenti smentisce la circostanza: «Abbiamo sentito la scossa», spiega il prof Claudio Michelazzi, «e i ragazzi sono voluti uscire: sono andati un po’ nel panico. Abbiamo portato all’esterno diverse classi, ma non abbiamo avuto problemi di sorta: alla fine insegnanti e direzione sono riusciti a riportare la calma, tanto è vero che siamo tornati tutti dentro poco dopo».

Non altrettanto può dirsi di un negozio di via Tasso a Belluno, dove un crollo c’è stato: il controsoffitto in cartongesso è piombato su due clienti e una dipendente. Non ci sono stati feriti gravi solo per pura fortuna; il cedimento statico probabilmente è solo stato “accelerato” dalle vibrazioni delle scosse: è plausibile che, rima o poi, sarebbe venuto giù, terremoto o meno. Una cliente e la madre si sono comunque fatti visitare al pronto soccorso per botte su una spalla. Le scosse si sono ripetute nella giornata e a seconda delle zone sono state avvertite in maniera più o meno marcata , tanto da provocare qualche “evacuazione” spontanea tra i dipendenti degli uffici.

E oggi si spera di non replicare.

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