Scuola, per le rette da quest'anno vale l'Isee
Un nuovo meccanismo per stabilire gli importi da pagare e aiutare le famiglie in difficoltà

A destra il sindaco Giorgio Cavallet
TRICHIANA.
Il Comune di Trichiana viene in soccorso alle famiglie e introduce il metodo dell'Isee per calcolare le tariffe dei servizi scolastici. «Lo scorso anno avevamo previsto degli sconti sulle iscrizioni, la mensa e il trasporto scolastico per le famiglie numerose, quelle con più figli in età scolare», spiega il sindaco Giorgio Cavallet. «Ci siamo però resi conto che non può essere questo il parametro per valutare le effettive necessità dei nuclei familiari». Sono quattro gli scaglioni introdotti: chi ha un indice Isee inferiore ai 4000 euro annui non pagherà nulla, per i redditi tra 4001 euro e 7000 euro è prevista una riduzione del 50% e per per chi ha l'Isee tra 7001 e 13500 euro del 15%. Chi supera i 13500 euro pagherà la retta intera. Diverse tariffe sono state ritoccate verso l'alto.
Scuola dell'infanzia.
La novità per i bambini da 3 a 6 anni riguarda i pasti: «Si paga solo a effettivo consumo», spiega Cavallet. «L'anno scorso c'era una quota fissa, ma se un bimbo non veniva all'asilo per diversi giorni la famiglia poteva beneficiare di sgravi sul prezzo». Da quest'anno, invece, le tariffe per retta e mensa sono state divise: i residenti pagheranno 75 euro al mese più un euro per ogni pasto consumato, i non residenti 82,50 euro più 1,10 euro a pasto. Difficile quantificare l'aumento, visto che lo scorso anno il sistema era differente e senza la divisione tra mensa e retta, ma è nell'ordine dei 4-5 euro.
Nido integrato.
Invariate le tariffe rispetto allo scorso anno. I residenti pagheranno 317 euro al mese, i non residenti 348,70 euro, e non sono previste riduzioni qualora il bimbo si assenti dalla struttura per malattia o quant'altro. «Però per le famiglie in comprovata difficoltà economica interverremo con i servizi sociali per dare una mano», afferma il sindaco.
Servizio mensa.
Anche in questo caso non sono previsti aumenti, e il pasto costerà 4,40 euro ad alunno.
Scuolabus.
Aumenta di 10 euro la tariffa annuale per il trasporto scolastico, che arriva a 195 euro per le scuole di ogni ordine e grado. «E' tra le cifre più basse di tutta la Valbelluna», spiega Cavallet. «Questo aumento è stato necessario per mantenere lo scuolabus fino a S. Antonio Tortal, visto che i quattro bambini iscritti hanno consentito di mantenere la prima anche in quel plesso». Il percorso degli scuolabus è già stato razionalizzato lo scorso anno, e rimarrà tale: «Abbiamo accorpato le fermate più vicine e le abbiamo collocate nei punti più idonei per la viabilità», precisa il sindaco.
Pedibus.
Nella categoria "trasporto scolastico" figura anche il pedibus, lo scuolabus che va a piedi, un modo divertente ed ecologico per andare a scuola camminando per le vie del paese tenendosi per mano. Introdotto due anni fa in via sperimentale, l'anno scorso il servizio fu interrotto per mancanza di volontari: «Vorremmo reintrodurlo, ma solo se i genitori ci daranno una mano, perchè non possono fare tutto i volontari», precisa Cavallet. Il sistema, infatti, prevede che i bambini vengano accompagnati a scuola da un adulto, per questioni di sicurezza. «Non si può pretendere che i volontari si sostituiscano ai genitori», aggiunge. L'amministrazione ha in programma un incontro con le famiglie, i volontari e la direzione didattica per verificare le effettive disponibilità dei singoli per il servizio, e se non ci saranno sarà difficile rimettere in piedi il pedibus.
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