Scomparso Ugo Illing, “papà” dei Giochi

Oltre alle tante funivie che progettò (e a volte realizzò di persona), diresse i lavori di costruzione degli impianti olimpici

CORTINA. Ugo Illing si è spento ieri mattina alle 3 in ospedale, a Pieve di Cadore, dove era stato ricoverato alcuni giorni fa dopo aver battuto la testa dopo una caduta . Il 5 maggio aveva compiuto 89 anni, essendo nato nel 1924. L'ingegner Illing era molto noto a Cortina, paese dove fece grandi cose. Nel 1951 si laureò in ingegneria civile dei trasporti all'Università di Padova e iniziò subito a mettere le sue conoscenze nelle importanti progettazioni che in quegli anni vedevano Cortina accingersi ad ospitare i Giochi Olimpici invernali del 1956.

Dal 1952 al 1956 Illing diresse la costruzione delle strutture sportive in vista dei Giochi: lo stadio Olimpico del ghiaccio, il trampolino Italia, lo stadio Romano e Armando Apollonio, la pista da bob Eugenio Monti e le tribune provvisorie per l'evento. Illing collaborò poi con l'architetto Edoardo Gellner per la costruzione del villaggio dell'Eni, a Borca, voluto da Enrico Mattei. Dal 1962 si occupò della progettazione e della gestione degli impianti a fune e delle relative piste da sci. Fondatore dell’Anef, fu uno dei creatori del Dolomiti Super Ski, il più grande sistema integrato di impianti a fune del mondo con produzioni specifiche per la costruzione del sistema di contabilizzazione elettronico. I principali impianti a fune progettati da Illing sono la funivia Falzarego-Lagazuoi, la Cortina-Drusciè, la Drusciè-Ra Valles, la Ra Valles-Tofana, la Entreves-Prè Pascal e la funivia Courmayeur-Checrouit. Dal 1943 entrò a far parte del prestigioso gruppo alpinistico degli Scoiattoli. Illing amava arrampicare e con gli altri uomini dal maglione rosso aprì alcune vie in Tofana, sull'Averau ed a Croda da Lago. Fu anche sempre attento alle tradizioni ampezzane e ladine, sebbene non fosse ampezzano purosangue.

«Ugo Illing è stato un grande», dice Enrico Ghezze, che con lui ha collaborato per anni allo Ski Pass, e nella gestione degli impianti a fune della conca, «era un progettista geniale, ed un imprenditore lungimirante. Come lui a Cortina non ce ne sono più stati. Il suo ricordo resterà indelebile soprattutto per tre aspetti. Fu innanzitutto l'ideatore del Dolomiti Super Ski. Vide, prima di tutti, la possibilità di utilizzare il codice a barre e di unire le aree sciistiche sotto un'unica tessera. Questo fu il vero inizio del business sciistico di tutta l'area dolomitica. A livello urbanistico fu poi un progettista attento al territorio. Lavorò in tutto il Veneto e in Valle d'Aosta. I suoi impianti sono ancora lì come li progettò. Il terzo aspetto, ma non ultimo, è sicuramente la sua tecnica, veramente pazzesca. Illing realizzava gli impianti dalla A alla a Z. Si faceva tutto in casa. La funivia del Lagazuoi», conclude Ghezze, «la fece da solo, dopo la progettazione si fece arrivare i pezzi, il motore, il riduttore e il resto e creò un vero e proprio gioiello. Non ci sono altre funivie del genere, studiata ad hoc per i problemi di vento dell'area, un impianto che non ha mai avuto problemi e che mi sono sempre chiesto perché nessuno ha copiato. Un design bellissimo», conclude Ghezze, fuori dal comune. Era un uomo ironico e per noi è sempre rimasto un faro, un punto di riferimento per lo Skipass e per le progettazioni impiantistiche».

Stasera alle 20 verrà celebrato un rosario in Basilica. Domani alle 15, sempre in Basilica, si terrà il funerale, con partenza dall'abitazione di Illing, a Pierosà, alle 14.30. Illing lascia la moglie Amelia, i figli Luciana, Stefano e Alessandra e i nipoti.

A nome dell’Anef, è il presidente Renzo Minella a manifestare il cordoglio. «Scompare una grande persona, un uomo che ha fatto davvero la storia dell’impiantistica in montagna».

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