Scivola durante l’escursione muore pensionato di 74 anni

L’uomo stava salendo verso il bivacco Bontadini assieme a guida e compagni È precipitato per oltre un centinaio di metri nel vallone sottostante



ROCCA PIETORE

Scivola, cade e muore lungo il sentiero che dal rifugio Padon sale verso il bivacco Bontadini e la cima della Mesola.

L’incidente si è verificato ieri mattina poco dopo le 10 e a rimanerne vittima è un pensionato, Giancarlo Luigi Riccardi, classe 1946, residente in provincia di Milano che stava facendo un’escursione in compagnia di una guida alpina e di altre sei persone sul monte Padon in comune di Rocca Pietore.

Era da poco giunta la notizia del ritrovamento del corpo senza vita della donna ravennate sul monte Coppolo a Lamon che la montagna, quella agordina questa volta, ha allungato la lista dei suoi caduti.

Un sentiero, quello che parte dal rifugio Padon a quota 2.369 metri e arriva al bivacco Ernesto Bontadini a quota 2.552, che prima sale con ampi zig-zag e poi più ripidamente. Si tratta di un itinerario apprezzato sia per l’aspetto paesaggistico con belle viste sulla Marmolada che per quello storico, legato alla Grande guerra.

Alle 10.20 circa la centrale del 118 è stata allertata. Il settantenne milanese è infatti caduto dal sentiero che dal rifugio Padon sale al bivacco Bontadini. Ad essere fatale all’uomo potrebbe essere stata la tipica erba di montagna che ha provocato lo scivolamento. L’uomo ha perso l’equilibrio iniziando a ruzzolare sul ripido pendio erboso e si è fermato un centinaio di metri più in basso. Giunto sul posto, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering il tecnico di elisoccorso e personale medico che hanno solamente potuto constatare il decesso del settantenne.

Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma ricomposta e imbarellata è stata recuperata da una squadra del soccorso alpino della Val Pettorina, che l’ha trasportata fino al passo Fedaia per affidarla al carro funebre. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Caprile e il soccorso alpino della guardia di finanza di Cortina.

«Quel sentiero non si caratterizza per una particolare pericolosità o difficoltà», dice Alessandro Darman, capo stazione Cnsas della Val Pettorina che non ha partecipato ai soccorsi ma che conosce bene la zona, «ma la montagna presenta delle insidie anche in luoghi che ne sembrano privi». —



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