«Sciopero della fame per trovare lavoro»

BELLUNO. «Voglio premettere che la mia disperazione non mi porterà a sparare, non mi porterà a suicidarmi: ma voglio dimostrare in modo estremo la mia disperazione». Inizia così la lettera postata su...

BELLUNO. «Voglio premettere che la mia disperazione non mi porterà a sparare, non mi porterà a suicidarmi: ma voglio dimostrare in modo estremo la mia disperazione». Inizia così la lettera postata su facebook e inviata anche ai giornali, scritta da Mauro Ren.

Cinquantasei anni, da 30 anni cuoco, ora senza lavoro. «Non ho mai avuto problemi a trovare lavoro, mi sono sempre mantenuto aiutando anche i miei genitori». Questo fino al settembre scorso quanto per problemi di salute gli è stato detto che non poteva più svolgere il suo lavoro. «Non farlo equivale a cambiare la mia vita, questo sarebbe il meno, ma equivale anche a cercare un lavoro in questo periodo». Il signor Ren ci prova, ha inviato la richiesta a decine di aziende, senza ricevere alcuna risposta. Neppure le istituzioni hanno dato risposte. Ora sono giunto al limite, ho dilapidato tutto quanto avevo messo da parte, non ho più una lira e sono moroso nell’affitto (mi aspetto da un momento all’altro lo sfratto) e dal 15 maggio non avrò la possibilità di pagare la bolletta della Telecom (un mezzo che mi permette di poter cercare lavoro) e dell’Enel. Questa è la sintesi della mia disperazione».

«Non chiedo la carità degli amici, non chiedo neppure prestiti o aiuti, chiedo solo giustizia e la possibilità di soddisfare l’esigenza espressa dalla Costituzione italiana, cioè poter avere un lavoro adeguato e soprattutto riavere la dignità. Chiedo solo un semplice lavoro, chiedo perdono se non ho imparato prima a fare altri lavori, ci tenevo dannatamente al mio». Ren annuncia che dal 14 maggio comincerà uno sciopero della fame «che spero possa servire a me e a tutti coloro che sono nelle mie condizioni».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi