Sciatrice contro l’albero ma nessun risarcimento 17 anni dopo lo schianto

CORTINA. Sciatrice contro un albero. Stefania Romolo è arrivata fino alla Corte di Cassazione per avere un risarcimento danni, ma niente da fare. Per l’incidente di quasi diciassette anni fa, su una pista di Cortina, la donna aveva citato davanti al Tribunale civile la Faloria Spa, la Scuola sci Cortina e il maestro di sci Isidoro Alverà. Quanto alla società e alla scuola, hanno proposto un controricorso.
Il 26 aprile 2003, durante una lezione di sci tenuta da Alverà, la quarta per principianti, la donna ha perso il controllo degli sci ed è andata a sbattere con violenza contro uno degli alberi accanto al tracciato, riportando la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e una contusione a quello sinistro. L’allieva ha portato tutti in tribunale, imputando loro di non averle fornito tutti gli insegnamenti indispensabili ad affrontare la difficoltà della pista e di non aver predisposto le cautele necessarie a evitare impatti e cadute rovinose.
Nel 2012, il tribunale di Belluno ha respinto la richiesta di risarcimento danni, in quanto non erano emerse prove dell’inadempimento del maestro e della scuola. Ci sono voluti anni per arrivare alla conferma integrale della sentenza di primo grado da parte della Corte d’Appello di Venezia. Una decina di giorni fa, si è espressa sulla vicenda la Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso per tutta una serie di motivi - nel frattempo, gli alberi sono stati abbattuti e la pista è diventata più larga - condannando Stefania Romolo anche al pagamento delle spese in favore dei controricorrenti, che sono state quantificate in 3 mila euro. La vicenda è chiusa, a distanza di tanto tempo. —
Gigi Sosso
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