Sci nordico nell’incertezza quando è in zona rossa

Luca De Michiel / BELLUNO
Rebus sci da fondo. Dopo lo stop agli impianti di risalita, sembrava essere salva l’attività dello sci nordico, ma il nuovo decreto Natale del Governo ha rimesso tutto in discussione.
Tanta la confusione che sembra regnare ancora nelle piste, ormai da giorni aperte, in tutto il territorio bellunese. Gestori e Comuni sono in attesa di risposte precise per capire come regolare l’attività nei prossimi giorni.
Ad una prima interpretazione del decreto, nei giorni in cui tutta Italia sarà in zona rossa, ad usufruire delle piste da sci di fondo potranno essere solo i residenti nel Comune dove l’impianto si trova.
Il decreto infatti consente di fare sport all’aperto senza mascherina e in forma individuale, mantenendo i 2 metri di distanza, ma rigorosamente senza uscire dal proprio comune di residenza o domicilio.
Lo sci nordico, non essendo uno sport di contatto, dovrebbe rientrare in questa regola. «Attendiamo indicazioni più precise», sottolinea Andrea D’Ambros, gestore della pista di Padola nel comune di Comelico Superiore. «Oggi sentiremo la Dolomiti Nordic Ski, comprensorio di cui facciamo parte e su cui ci appoggiamo per vedere cosa ci diranno di specifico. Credo comunque difficile un’attività solo per i residenti, alla fine mi sa che saranno solo i professionisti a potersi allenare nei giorni di zona rossa. Ma è solo una mia prima veloce interpretazione, ne sapremo di più in queste ore».
Nei giorni di "zona arancione" invece il testo del decreto precisa che si può svolgere l’attività sportiva di base e l’attività motoria presso centri e circoli sportivi all’aperto, sia pubblici sia privati.
Restano vietati, anche in questo caso, gli sport di contatto. Meno problemi dunque per lo sci nordico, si dovrebbe proseguire senza limitazioni e nel rispetto delle norme, come d’altronde avviene già da qualche settimana nel Bellunese.
Dunque in questo caso anche i non residenti, che non hanno la disponibilità di una pista per praticare l’attività nel proprio Comune, dovrebbero poter spostarsi nell’impianto più vicino purchè si trovi in un raggio di massimo 30 chilometri.
Da evitare ovviamente assembramenti e contatti con altre persone, cosa che dovrebbe risultare facile per uno sport come lo sci da fondo e vista la lunghezza e l’estensione dei vari tracciati predisposti.
Tornando alle realtà dell’alta Provincia si attendono novità e delucidazioni sopratutto dal comprensorio Nordic Ski anche alla pista Pineta di Lorenzago. Diverso il caso delle piste non gestite da nessuno e ad entrata “libera”, come ad esempio a Danta. In questi casi saranno i cittadini stessi ad informarsi e a dover rispettare le norme in totale autonomia. —
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