«Scegliere il nostro futuro»
SAN PIETRO. «Sono dell’avviso che sia opportuno che scegliamo noi il nostro futuro, prima di essere costretti a farlo quando, magari, non ci saranno più gli incentivi che ci sono adesso e di cui...
SAN PIETRO. «Sono dell’avviso che sia opportuno che scegliamo noi il nostro futuro, prima di essere costretti a farlo quando, magari, non ci saranno più gli incentivi che ci sono adesso e di cui alcuni Comuni, che hanno già fatto questo passo, stanno già godendo». Elisabetta Casanova Borca, sindaco di S. Pietro, è convinta che il passo della fusione con S.Stefano sia importante e necessario. E che i cittadini debbano essere messi nella migliore condizione per poter decidere a ragion veduta. Sottolinea, inoltre, che sono tanti i punti di contatto fra i due Comuni. «Pensiamo solo alla gestione della Val Visdende, il cui territorio è diviso fra S. Stefano e San Pietro. Poi la convenzione per il servizio di polizia locale; insieme sediamo nell’Um di Comelico e Sappada e nel Consorzio Val Comelico Dolomiti; abbiamo una collaborazione per la gestione della materna, con i pasti che vengono preparati nella sede di Campolongo anche per quella di San Pietro». «La riunione avuta per Strategia per le Aree interne ha chiarito molti aspetti ed ha sottolineato soprattutto gli innegabili vantaggi che questa fusione porterebbe ai due Comuni. È la normativa che oggi ci dà questa opportunità, e non dobbiamo farcela scappare: in futuro queste agevolazioni potrebbero non esserci più».
Il Comune conta 11 addetti, di cui 4 stradini, 1 bidella, 1 vigile urbano, 1 al protocollo, 2 in ufficio tecnico, 1 in anagrafe e 1 in ragioneria. Tredici a S.Stefano. Al momento assunzioni non sono possibili, ma se il Comune diventerà unico ci sarà anche questa opportunità. «Ora dobbiamo puntare sull’informazione, perché altrimenti il rischio è di mancare un passaggio fondamentale per il futuro del paese».
E in paese, favorevoli o contrari? «Mi pare di riscontrare una grande attesa, sono sempre di più coloro che ci chiedono cosa stiamo facendo su questa linea, che tempi prevediamo. Io rispondo che non vedo alcuna controindicazione, che ne sono convinta, che la normativa privilegia i Comuni fusi e che potremo essere più efficiente».
(s.v.)
Argomenti:fusione comuni
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