Scandalo Gd Consulting si passa alla discussione

Esaurita l’istruttoria dibattimentale del processo che vede alla sbarra 14 imputati La requisitoria del pm Antonio Bianco è stata fissata per l’udienza del 20 maggio
Addis Melaiu all'uscita del tribunale
Addis Melaiu all'uscita del tribunale

BELLUNO. Si è esaurita in 20 udienze l’istruttoria dibattimentale del processo che vede alla sbarra 14 imputati con accuse che variano dalla truffa all’esercizio abusivo della professione di promotore finanziario passando attraverso (solo per alcuni) per il riciclaggio di soldi proventi dal nero fiscale.

Si tratta dello scandalo finanziario della società italo-svizzera Gd Consulting, che non aveva alcun requisito per operare in Italia, in quanto non era nemmeno iscritta all’ufficio dei Cambi.

Ammonta ad oltre 50 milioni di euro il capitale raccolto dai vari agenti finanziari della Gd Consulting, che lavoravano agli ordini del grande capo della società Gianpiero Addis Melaiu e di Roberto Bortolotto. Tutti soldi, di quasi 500 investitori, che in parte sono stati usati per soddisfare le esigenze dell’alto tenore di vita dei vertici dell’organizzazione, in gran parte sono stati nascosti in quattro paradisi fiscali ed in minima parte investiti nel forex.

La Gd Consulting srl si appoggiava infatti alla General Dinamics Sa, una società "gemella", con sede a Lugano e gestita da Addis Melaiu. La General Dinamics Sa era una società finanziaria che operava un unico tipo d'investimento, di natura speculativa, costituito dalle compravendite di valuta nel mercato del Forex. La società raccoglieva i fondi dei clienti. Poi li faceva confluire in alcuni conti indifferenziati. A partire dal 2004, su prescrizione delle autorità di vigilanza svizzera, aveva aperto singoli conti per ciascun cliente. Da questi conti, accesi in banche svizzere, le somme dei clienti transitavano su altri conti della Gd situati a Londra, che venivano direttamente movimentati da un broker, che operava concretamente nel mercato dei cambi, su indicazione di Addis Melaiu. Il vero problema per la società truffaldina era quello di esportare in Svizzera i capitali da investire. Ciò avveniva materialmente ed illegalmente attraverso personaggi come Bortolotto, ma anche lo stesso Addis Melaiu, che portavano con sè i contanti o gli assegni fino a Lugano.

La requisitoria del pubblico ministero Antonio Bianco inizierà alla prossima udienza del 20 maggio. Poi si passerà alle arringhe dei difensori di parte civile ed infine degli imputati. Ultimo a parlare sarà l’avvocato Stefano Pelizzari, legale di Addis Melaiu, nell’udienza fissata per il 2 ottobre.

Ma ecco l’elenco degli imputati: Gianpiero Addis Melaiu, 42 anni, Antonello Fulvio, 48, Pietro Cerutti, 70, Aldo Chinca, 51, Denis Danieli, 45, Emanuela Deola, 39, Fausto Dolci, 43, Yuri Pasetti, 43, Teodoro Raone, 57, Luigi Sansonne, 59, Alessandro Suanno, 34, Franco Todeschini, 54, Luciano Vecellio None, 61, Paolo Zanchi, 49.

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