Sappada, la Grande Guerra spunto per un gemellaggio
Arezzo ospitò 841 persone dopo l’evacuazione seguita alla disfatta di Caporetto e in Toscana Plodn tornò a vivere istituendo anche un municipio pro tempore

SAPPADA. Sappada non guarda solo a est (nella fattispecie al Friuli), ma anche al centro Italia e si gemella con Arezzo nel ricordo della prima guerra mondiale.
Venerdì scorso, infatti, il consiglio comunale ha approvato all'unanimità (9 presenti) la delibera che sancisce un gemellaggio storico.
«Il 28 ottobre 1917, a seguito della disfatta di Caporetto, il fronte venne arretrato sino al Piave», ricorda il sindaco, Manuel Piller Hoffer, «e, sotto la pressione dei militari, gran parte della popolazione di Sappada venne evacuata. Per le 233 famiglie, per complessive 841 persone, iniziò così un periodo di profugato e molti di loro (circa 650,
ndr
) furono caricati su un treno che si fermò a Firenze, da dove furono trasferiti ad Arezzo e dintorni».
Altri sappadini finirono nelle Marche, in Campania, in Sicilia, qualcuno in Piemonte, in Lombardia, nel Lazio, in Umbria, anche in Calabria.
«Ma è ad Arezzo», prosegue il sindaco, «che ebbe sede extraterritoriale il municipio di Sappada, in via Bicchieraia numero 13. Il commissario prefettizio, geometra Pietro Fasil, aiutato dalla maestra Maria Kratter e da don Emidio Triero, potè concentrare nelle città e nei dintorni i profughi, e portare sollievo ai più bisognosi. Agli sfollati fu dato alloggio nelle ville della campagna aretina. Il comitato profughi fornì il necessario per dormire, mangiare e vestirsi. Su iniziativa del cappellano fu costituita una cooperativa di consumo; i Comuni ospitanti ebbero il compito di garantire anche l'istruzione scolastica, provvedere ai locali per poter ospitare i nuovi alunni, nominare gli insegnanti e fornire il materiale che occorreva per le lezioni».
Al termine del conflitto, il 22 marzo 1919, il ritorno in una Sappada devastata. Questa la storia ed oggi, preso atto che tra gli amministratori dei Comuni di Sappada e Arezzo si sono instaurati negli ultimi anni, a partire dal 2014, ripetuti contatti, si è giunti alla formalizzazione di un "gemellaggio in ragione del rapporto di cooperazione ed ospitalità creatosi fra le due comunità". Ed ecco la formalizzazione degli accordi intrapresi. Il gemellaggio prevede un programma di scambi ed iniziative fra i due Comuni, che verranno definiti dallo speciale comitato, che «verrà costituito da rappresentati dell'amministrazione comunale ed esponenti rappresentativi della comunità locale, in particolare dei settori associativi, scolastici, professionali ed economici, al fine di realizzare un effettivo coinvolgimento della cittadinanza all'importante iniziativa», si legge nella delibera, «vogliamo favorire il senso di amicizia e collaborazione fra le nostre comunità», conclude il sindaco, «organizzando manifestazioni, attività culturali e ricreative; ed anche scambi e confronti fra le istituzioni scolastiche e le realtà associative; favorendo scambi turistico-culturali ed economico-professionali, nel campo della cultura, del volontariato della musica, del teatro, delle mostre, dello sport; e promuovendo il processo di integrazione nazionale ed europea».
Al sindaco il consiglio comunale ha conferito il mandato a sottoscrivere il protocollo di intesa per il gemellaggio.
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