Sant’Antonio ricorda i fratelli Schiocchet

Trichiana, gli scolari delle medie saranno i protagonisti della cerimonia per i quattro martiri
- La cerimonia di ieri mattina a S. Antonio Tortal in memoria dei martiri
- La cerimonia di ieri mattina a S. Antonio Tortal in memoria dei martiri

TRICHIANA

Torna l’appuntamento con la cerimonia a Sant’Antonio Tortal per commemorare i fratelli Schiocchet e i loro compagni, vittime della furia nazifascista.

La commemorazione dei tragici fatti del marzo 1945 si terrà sabato nella frazione alta di Trichiana, con il ricordo dei quattro fratelli Schiocchet, – Giovanni, Gervasio, Antonio e Giuseppe – e dei loro compagni impiccati a Sant'Antonio Tortal il 10 marzo 1945.

La commemorazione del loro eroico sacrificio e di quello dei loro compagni, martiri della libertà, inizierà alle 9.50, con il ritrovo nella piazza Fratelli Schiocchet, a Sant’Antonio.

Dopo la celebrazione della messa, il corteo si sposterà al monumento ai caduti, per la deposizone di una corona e per l’intervento commemorativo del sindaco, Giorgio Cavallet, cui seguiranno le riflessioni proposte dai ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Trichiana, intitolata appunto alla memoria dei fratelli Schiocche.

«La presenza degli studenti della nostra scuola media – commenta il sindaco Cavallet – è un valore aggiunto di questa cerimonia commemorativa, perché rappresenta un impegno che la società civile prende nei confronti di chi ha sacrificato la propria vita per la pace e per la libertà dei posteri: ci impegniamo a mantenere vivo nelle nuove generazioni il ricordo e il significato di fatti che rischierebbero di finire nel dimenticatoio o di non essere più compresi per il valore che hanno».

« Ringrazio la scuola per il lavoro di studio che fa con i ragazzi», sottolinea Cavallet, «e mi auguro che la partecipazione della popolazione sia numerosa, come momento forte per tutta la comunità, nel rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita e nel riaffermare valori che hanno grande importanza anche oggi».

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