Sanità. A Belluno si cambia Bonin in corsa per dirigere l’Usl 1 Dolomiti

Sono 148 i candidati al concorso dei nuovi manager veneti. Si profila un ampio rimpasto in tutte le aziende regionali
Mauro Bonin, a destra, grande appassionato delle montagne bellunesi
Mauro Bonin, a destra, grande appassionato delle montagne bellunesi
BELLUNO.
 
Si profila un ampio rimpasto ai vertici della sanità veneta e a determinarlo sono tre agenti concomitanti: la conclusione al 31 dicembre del mandato dei tredici direttori generali di Ulss, Aziende e Iov; l’epilogo della stagione decennale di Domenico Mantoan al quale il ministro Roberto Speranza ha affidato ora il timone di Agenas, l’agenzia-braccio operativo del dicastero della salute; l’intento del governatore Luca Zaia di effettuare nuovi innesti in un sistema complessivamente efficiente ma bisognoso di ulteriori stimoli e comunque privato a breve di svariati veterani avviati alla quiescenza.
 
SCADUTI I TERMINI PER I CANDIDATI
Tant’è. Scaduti i termini del concorso nazionale riservato agli aspirati manager, tra i 148 partecipanti figurano volti noti (a cominciare da un buon numero di dg uscenti), personaggi sconosciuti e qualche potenziale cavallo di ritorno. A spiccare, poi, sono i passi indietro, in primis quello di Luciano Flor, il direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova: da tempo in attrito con Palazzo Balbi, farà ritorno nel natìo Trentino; rinuncia a concorrere anche Claudio Dario, vecchia conoscenza di Treviso e Padova, migrato al vertice della sanità umbra per volere di Luca Coletto; assente dall’elenco anche Francesca Russa, capo del dipartimento prevenzione regionale che si è distinta nel contrasto epidemiologico al Covid e così Giancarlo Ruscitti, altro manager di lungo corso ora al vertice del dipartimento salute della Puglia. Rispunta invece Adriano Marcolongo, figura ben nota ai camici bianchi: ultimata una breve parentesi al Centro oncologico di Aviano, attualmente dirige l’ospedale Sant’Andrea di Roma ma aspira al ritorno all’ovile veneto. Anche Joseph Polimeni fa capolino: da qualche anno è alla guida dell’Azienda sanitaria di Pordenone e le sue performance sono giudicate apprezzabili. Si vedrà.
 
L’ULTIMA PAROLA A ZAIA
Ma quale organigramma si va profilando? L’ultima parola, more solito, spetterà a Zaia, previa screening da parte di una commissione di valutazione che sarà nominata dopo il voto e la nascita della nuova Giunta. Alcuni tasselli, tuttavia, sembrano definiti. A cominciare dal ruolo top, la successione a Mantoan, che vede favorito Giuseppe Dal Ben, dg di lungo corso all’Ulss Serenissima; promozione in vista anche per Francesco Benazzi: da Treviso sembra ormai proiettato all’influente Azienda ospedaliera padovana dov’è in cantiere il nuovo policlinico universitario. Novità in vista a Belluno: il designato sarebbe Mauro Bonin, veneziano, formazione cattolica, capo scout e appassionato di montagna, uno degli ideatori e dirigenti di Azienda Zero (la governance nostrana della salute) con delega alla gestione finanziaria; è uomo di fiducia di Mantoan al pari di Patrizia Simionato, accreditata alla nomina a Rovigo.
 
LE CASELLE VACANTI
E gli incarichi vacanti? Qui la questione si complica e investe almeno due figure. Carlo Bramezza, anzitutto: dirige l’Ulss Veneto Orientale e si è ventilata una sua destinazione a Treviso, poco gradita però ad alcuni ambienti della Lega locale; l’alternativa sarebbe allora Venezia, magari nella prospettiva di una fusione delle due Ulss provinciali. Altro candidato in ballo è Gino Gumirato, già apprezzato alla guida della (disciolta) unità di Mirano ha inanellato in seguito svariate esperienze professionali: potrebbe sostituire il pensionando Domenico Scibetta all’Ulss Euganea ma c’è chi lo vede in corsa anche per la poltrona di Azienda Zero.
 
DOPO IL CICLONE A VERONA
Che altro? A Verona Giovanni Pavesi subentrerà a Francesco Cobello, investito dal ciclone batterico che ha seminato morte e infezioni tra i neonati del Borgo Trento con il corollario di indagini amministrative e penali; nel Vicentino, che conta la Berica e la Pedemontana, il placet finale arriverà da un gran consulto con i proconsoli leghisti locali, l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin e il capogruppo all’assemblea del Ferro-Fini Nicola Finco. Proprio vero che la salute non ha prezzo. —
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi