San Mauro, incendio doloso o colposo

Le indagini portano ad escludere le cause naturali
L’incendio sul monte San Mauro non è stato provocato da cause naturali
L’incendio sul monte San Mauro non è stato provocato da cause naturali
 FELTRE.
La fatale disattenzione di un escursionista o la mano di un esperto incendiario. Le indagini sono in corso, ma si escludono cause naturali come l'autocombustione o un fulmine per spiegare l'origine dell'incendio sul monte San Mauro, che ha bruciato circa 200 ettari tra domenica 6 e mercoledì 9 nel Parco delle Dolomiti. Questa la conclusione dei tecnici degli enti intervenuti nello spegnimento.  Le dinamiche dell'operazione sono state riesaminate ieri nell'incontro convocato dal presidente della Provincia Bottacin a cui hanno partecipato il comune di Feltre, i Vigili del fuoco, il Corpo forestale dello stato con il suo coordinamento territoriale ambientale, i Volontari antincendi boschivi, la Forestale di Belluno, il Servizio regionale antincendi boschivi e la Protezione civile del Veneto. L'evento è stato analizzato in ogni dettaglio, dall'innesco fino alle ultime operazioni di bonifica, considerando tutti i parametri meteorologici e orografici.  Dai dati raccolti, emerge che nel giorno dell'inizio dell'incendio c'erano le condizioni atmosferiche purtroppo ottimali per l'attecchimento e la propagazione del fuoco: poca umidità, maggiore temperatura rispetto alla media del periodo nella zona, assenza di pioggia da oltre un mese e presenza di vento caldo che ha favorito il propagarsi delle fiamme. Dal punto di vista fisico poi, l'area è impervia e accidentata, tanto da avere reso difficili (improponibili nei primi due giorni) le operazioni delle squadre a terra. In più, l'assenza di vento il martedì e mercoledì ha mantenuto basso il fumo, impedendo agli elicotteri di volare se non nel tardo pomeriggio (in un momento che vede a terra i Canadair). «Il lavoro comune ha evitato l'ulteriore protrarsi dell'incendio», commenta, alla fine della riunione, l'assessore provinciale alla protezione civile Daniele Stival. «In ogni caso questa esperienza ci sarà utile per rendere ancora più efficace il nostro già efficiente sistema antincendi».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi