Salvata la corriera degli anni Ottanta Ora è nel museo creato da StoricBus

ponte nelle alpi
Una vecchia corriera del Comune di Ponte nelle Alpi diventerà presto un pezzo da museo grazie all’opera dei volontari dell’associazione StoricBus; una storia fatta dei ricordi dei tanti che si sono trovati a viaggiare sui suoi sedili, intrecciata a un particolare racconto di emigrazione bellunese in terra ligure.
Dev’essere sembrato un segno del destino a Christian D’Olif, presidente dell’associazione che ha creato e gestisce il museo dell’autobus italiano, quando durante la ricerca di un Fiat 370 funzionante da inserire nella già vasta collezione di mezzi StoricBus è incappato nel modello messo in vendita dal Comune di Ponte nelle Alpi. Proprio dalla provincia di Belluno, infatti, e più precisamente da Calalzo, era partito suo papà, che aveva poi esportato in Lunigiana la sua professionalità di ottico cadorino.
«Nel 2017 siamo arrivati per caso al mezzo messo in vendita a Ponte nelle Alpi», racconta D’Olif, «stavamo cercando i Comuni dove fosse ancora in circolazione quel particolare modello e ne abbiamo individuati solo tre o quattro in tutta Italia, ma solo nel caso bellunese lo stato di conservazione soddisfaceva i nostri standard».
«Il tecnico del Comune che se ne occupava ci aveva detto che sarebbe stato bello preservare il bus, ma che in quel momento era ancora in uso per il trasporto scolastico e che non era possibile cederlo», continua. «L’anno dopo, però, una nuova legge ha imposto la dismissione degli autobus euro zero rimasti in servizio e così il Comune lo ha messo all’asta. Abbiamo potuto acquistarlo per circa 2500 euro, cifra che potrebbe sembrare bassa, ma che per un’associazione come la nostra è stata molto importante, a testimonianza della voglia che abbiamo di preservare proprio quel veicolo».
La spedizione nel Bellunese ha significato anche un ritorno alle origini per il presidente dell’associazione: «Mi ha fatto particolarmente piacere effettuare questo recupero, perché mio padre e la sua famiglia sono originari di Calalzo. Da lì è partito per portare in Lunigiana la sua professione di ottico», spiega. «Successivamente ha lasciato a me e a mia madre un negozio di ottica a Sarzana, in provincia di La Spezia, e uno ad Aulla, in Toscana, a suo nipote Fabio. Insieme tramandiamo un po’ della storia, della qualità e delle tecniche artigianali degli ottici cadorini in questa terra».
Fatta la revisione in loco, anche per il Fiat pontalpino è venuto il momento di affrontare il lungo trasferimento fino in Lunigiana, dove è arrivato senza problemi e dove ora verrà preparato per partecipare a giornate storiche e, chissà, anche a riprese cinematografiche come già successo altre volte con i veicoli di StoricBus. «Grazie a un altro mezzo che teniamo per parti di ricambio abbiamo potuto recuperare i sedili che il Fiat 370 montava nel 1983 e ora faremo gli altri lavori necessari per ridargli lustro», conclude il presidente dell’associazione. «Purtroppo per legge non possiamo lasciare il logo del Comune di Ponte nelle Alpi, ma lo terremo da parte, così come quello di Dolomitibus, pronti per essere usati in caso di eventi o giornate particolari nei quali sarà richiesto questo mezzo». —
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