Saltano cinque corse della Dolomitibus all’inizio della scuola

La decisione è stata causata dai tagli delle risorse La Provincia prova a salvare la Calalzo-Belluno domenicale
Di Paola Dall’anese
Belluno, 21 agosto 2006, Nel piazzale della stazione di belluno i mezzi della dolomitibus
Belluno, 21 agosto 2006, Nel piazzale della stazione di belluno i mezzi della dolomitibus

BELLUNO. Dolomitibus conferma i tagli: a partire da mercoledì, cinque corse che interessano varie parti della provincia saranno cancellate. Confermata anche la soppressione della Calalzo-Belluno domenicale delle 20.25, che scende da Cima Sappada, trasportando gli studenti che vengono a studiare a Belluno: la Provincia sta valutando la possibilità di salvarla, ma tutto dipenderà dalle risorse a disposizione.

Con questo quadro, non sono contenti i lavoratori, che vedono allungarsi di 3-4 ore il loro tempo “nastro”, cioè il tempo che intercorre da quando iniziano a lavorare a quando finiscono.

I tagli previsti sono il frutto della diminuzione delle risorse regionali per il trasporto pubblico locale. E, vista l’incertezza sull’entità dei finanziamenti, non sono escluse altre soppressioni.

I tagli. Saranno eliminate da mercoledì la corsa Santo Stefano-Costalta delle 18.23 del sabato e ritorno, mentre il servizio giornaliero Belluno-Vittorio Veneto delle 11.15 sarà limitato a La Secca. Tagliata la corsa Vittorio Veneto-Belluno delle 7.45, utilizzata dai lavoratori dell’Alpago, che ora si troveranno privi del mezzo per raggiungere i posti di lavoro. E i disagi saranno inevitabili.

Un’altra linea destinata a saltare è la Conegliano-Belluno delle 10.30. A questo si aggiunge il taglio dei 24mila chilometri su base annua che interessano l’area del Feltrino.

Accorpamento per la Belluno-Agordo. Di tagli e conseguente accorpamento si parla, invece, per la corsa di mezzogiorno da Belluno ad Agordo. Attualmente ce ne sono due: quella delle 12.10 e quella delle 12.30. Queste due saranno accorpate in una sola, che partirà da Belluno alle 12.18. A queste si aggiungono, le corse saltate a Longarone.

Novità positiva. Novitaà in vista, invece, per quanto riguarda la corsa Santo Stefano-Cima Sappada. La prima linea del mattino (quella che parte dalla frazione di Campolongo di Cadore, comune di Santo Stefano)dal 12 settembre si allungherà fino a Cima Sappada per poi scendere verso Belluno.

Protesta il sindacato. «Praticamente tra Belluno, Longarone e Trichiana sono saltati tre turni di lavoro. Siamo di fronte a uno stillicidio di posti», precisa Fabio Mosca, della Rsu di Dolomitibus. «Questo è il risultato dei tagli regionali e potrebbero non essere gli ultimi. Venezia, infatti, aveva annunciato la vendita di alcuni immobili per riuscire a recuperare 50 milioni di euro.Sono stati venduti? I soldi ci sono? Oppure dovremo attenderci altre corse soppresse in corso d’anno? Quello che è certo è che i nostri tempi nastro, cioè i tempi di lavoro, si sono notevolmente allungati. Per fare un turno di 6.5 ore, dobbiamo stare fuori anche 12 ore, e le pause oltre la mezz’ora non ci vengono pagate, se non 6 euro forfettarie al giorno se si superano le 9.5 ore di tempo nastro».

«La situazione è pesante», precisa Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil: «Quest’anno sono andati in pensione 10 autisti e non sono stati sostituiti a causa dei tagli alle corse che implicano anche minori entrate per la società che però deve sborsare più soldi per i lavoratori».

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