Sagra e suoni i residenti ribattono al sindaco
LIMANA. È scontro aperto tra la giunta De Zanet e il gruppo di cittadini limanesi capeggiati da Luciano Padovani che controbatte nuovamente alla maggioranza sulla questione della sede fissa per le sagra di paese e di tutte le problematiche ad essa interconnesse. A sostegno del sindaco era intervenuta pure la minoranza. Ora però Padovani ne ha per tutti.
«Anziché contribuire alla corretta definizione del problema», spiega infatti, «la giunta solleva polvere con travisamenti della realtà e con affermazioni gratuite. La sindaca ha emesso una ordinanza, la numero 46 del 31 luglio 2019, che indicava il limite di chiusura notturna alle 2, con un’ulteriore mezz’ora di margine. Definire questa norma più restrittiva che altrove è proprio fuori luogo: in nessuna località turistica del Veneto si superano mai le 24. Quanto alle emissioni sonore, la tonalità doveva esser “tale da non arrecare disturbo alla quiete pubblica” e si indicava in 70 (?) il livello di decibel, salvo poi non provvedere a nessun controllo. Con l’ordinanza 50 del 6 agosto 2019 si ordinava la chiusura al traffico di via Giovanni Paolo II e si affidava la vigilanza a “funzionari e agenti”, ma non si è visto nessuno. Gli avventori della sagra aprivano, entravano e lasciavano aperto il varco, ogni notte per due settimane».
Secondo Padovani sono 45 le famiglie interessate dalla vicenda, che ha visto anche un esposto alle autorità; a De Zanet però non risulta. «L’esposto che segnalava disagi, disturbi e scelte infelici, consegnato il 24 settembre 2019 al prefetto, al questore e per conoscenza anche alla sindaca», prosegue, «firmato da 45 cittadini, uno per famiglia, è stato stranamente scambiato con la comunicazione contenente proposte per cercare di risolvere positivamente il problema e la disponibilità ad un incontro, firmata da quindici cittadini. In questa lettera, protocollata il 25 novembre 2019, era indicato il mio nome quale destinatario di un cenno di riscontro, ma a tutt’oggi, non ho ancora ricevuto niente. La giunta aveva già stabilito d’ufficio chi a Limana poteva godersi la festa e chi invece la doveva subire, eppure c’erano anche altre soluzioni».
«Non siamo ostili alla sagra», sottolinea Padovani rimarcando il concetto, «ma abbiamo la volontà di collaborare al fine di realizzarla in futuro riducendo più possibile i disagi e il disturbo per i residenti». —
Dante Damin
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