Sacchetti con il codice a barre contro i furbetti dei rifiuti

QUERO VAS. I sacchetti azzurri per la raccolta della plastica dotati di codice a barre per identificare chi li deposita sono divenuti realtà.

L’amministrazione Zanolla li ha introdotti ufficialmente da sabato, dando il via alla battaglia di prevenzione contro l’abbandono di rifiuti o il deposito nelle piazzole ecolgiche lontano dalle date di raccolta.

Una volta recatisi in municipio per il consueto ritiro dei rotoli da ventisei pezzi, i cittadini dovranno da ora in avanti lasciare in segreteria anche i dati anagrafici, compresa la residenza: con tale abbinamento sarà più semplice risalire a chi lascia i sacchi con plastica e lattine lontano dai centri di raccolta.

Molti cittadini, attraverso i social, hanno comunque espresso perplessità. «Un’iniziativa lodevole, anche se dubito che chi abbandona venga debellato. Si va nei supermercati ad acquistare i sacchetti azzurri e poi li si abbandona», dice una cittadina.

«Gli ecofurbi sono avvertiti», risponde l’assessore comunale all’ambiente Alberto Coppe, «perché con il codice identificheremo chi depositerà i sacchetti nelle piazzole nelle giornate che non sono indicate per la raccolta. E comunque quello del codice a barre non è il solo metodo messo in campo dall’amministrazione per contrastare chi abbandona i rifiuti. Ci sono otto telecamere dislocate nel territorio che serviranno ad implementare i controlli. E per debellare ulteriormente il problema ne arriveranno altre». Ci sono poi anche le multe. «Negli ultimi tre mesi la polizia municipale ne ha emesse quaranta», sottolinea Coppe.

Sempre sui social c’è chi ha riferito di avere ancora i vecchi sacchetti blu senza codice a barre. Come si fa in questo caso? «Non c’è problema», spiega Coppe, «chi ha ancora quelli vecchi li potrà utilizzare fino all’esaurimento della scorta personale. Dopodiché dovrà recarsi in Comune per il ritiro di quelli nuovi». —

Dante Damin

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