Ruaz: «Spariti i fondi per la strada di Ornella»

A Livinallongo si sono sentiti rispondere che forse sono stati usati per altro «Servono per paravalanghe e messa in sicurezza della strada: qui la gente va via»

LIVINALLONGO. Spariti i soldi per la messa in sicurezza della strada di Ornella. Ruaz su tutte le furie: «Basta promesse da Provincia e politici. Dobbiamo continuamente chiudere la strada e la gente comincia ad andare via».

Che fine hanno fatto i soldi che la Provincia aveva stanziato per realizzare le tettoie paravalanghe sulla strada per la frazione di Ornella?

Se lo sta chiedendo in questi giorni il sindaco di Livinallongo Ugo Ruaz alle prese, tra l'altro, con l'emergenza neve che ha messo sotto pressione l'apparato comunale e costretto l'amministrazione a chiudere diverse strade di competenza per il pericolo di slavine.

La Provincia aveva approvato uno stanziamento di 1 milione e 200 mila euro per la progettazione e la realizzazione di un intervento di messa in sicurezza. Ma ora quei soldi sembrano spariti. Non si sa più niente nè del progetto e tanto meno delle opere che dovrebbero essere realizzate.

E intanto qualche residente comincia già ad andarsene.

La strada che da Fossal porta alla caratteristica frazione di Ornella è tra quelle più a rischio e non a caso è ancora interdetta al traffico veicolare e pedonale dopo le recenti abbondanti nevicate.

Troppo elevato il rischio che si stacchino altre valanghe oltre a quelle che già hanno interessato la sede stradale nel tratto più esposto: quello che attraversa il Bosch de Aurona.

«Dopo l'emergenza del Natale scorso siamo di nuovo da capo» tuona Ruaz. «Come Comune siamo costretti continuamente a chiudere la via per il pericolo di valanghe. Ma la gente si arrabbia perché deve andare a lavorare, portare i bambini a scuola».

Il sindaco è su tutte le furie per tutte quelle promesse fatte dalla Provincia e mai concretizzate. Alle quali sembra aggiungersi anche la beffa dei soldi stanziati ed ora inspiegabilmente spariti.

«Dopo la grande nevicata dell'inverno 2008 – 2008» racconta Ruaz «la Provincia aveva stanziato in tutto circa 1 milione e 200 mila euro per la progettazione e la costruzione di alcune tettoie nei tratti più pericolosi. Il primo anno erano stato messi a disposizione 700 mila euro. L'anno successivo, visto che i fondi erano insufficienti, ne erano stati aggiunti altri 500 mila. I tecnici avevano anche fatto già alcuni sondaggi e dei rilievi. Poi però più nulla. Sono passati più di quattro anni e di quell’ intervento non si sa più niente. Sono andato più volte in Provincia per vedere a che punto era la pratica ma ora sembra addirittura che nessuno sappia nemmeno dove sono finiti i soldi. Qualcuno dice che sono stati dirottati su altri interventi. Fatto sta che non ci sono più. I problemi della strada di Ornella sono noti da decenni» continua il sindaco «Bisogna metterla in sicurezza. È troppo grande il pericolo di valanghe e non possiamo continuamente chiuderla. La gente deve andare a lavorare, deve muoversi. Ma come si fa. C'è troppo rischio. Deve proprio scapparci il morto perché ci si decida a fare qualcosa ? Abbiamo scritto a tutte le autorità per segnalare il problema. Risultato? Nessuna risposta”.

L'ultima lettera alla Provincia è del 24 gennaio scorso. «Evidenziamo» scrive il Comune «la gravissima situazione dell'abitato di Ornella che, oltre alla lunga assenza di erogazione dell'energia elettrica, è stato a lungo isolato a causa delle continue consistenti valanghe che si sono abbattute sulla carreggiata nel tratto del Bosco di Aurona. Con il passare del tempo il pericolo pare aumentare tant'è che si sta verificando un inizio di abbandono dell'abitato, una delle Vicinie storiche più importanti della nostra comunità».

Per questo l'amministrazione comunale di Livinallongo chiede un «urgente intervento finalizzato al reperimento delle risorse economiche previste per l'attuazione del progetto delle opere paravalanghe già predisposto dai tecnici provinciali». «È così che si tutela la montagna ?» conclude Ruaz «Basta promesse. Quei soldi devono essere recuperati. La gente è arrabbiata e mi chiede delle risposte».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:maltempofrana

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi