Ritornano sifilide, tubercolosi e la borelliosi

Ben 85 casi di morbo di Lyme, cinque quelli di Tbe e se ne registra uno di malaria
BELLUNO. Dimezzati i casi di malattie infettive nel 2005, che sono passati dai 748 del 2004 ai 360 dell’anno scorso, mentre sono stati 8 i focolai epidemici. Ma se il quadro presentato dal dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Usl n. 1 è positivo, l’ulteriore novità è che si stanno facendo avanti malattie nuove, o meglio che si credevano debellate nei nostri territori ma che le abitudini di vita degli ultimi anni hanno fatto ricomparire. In questo ambito rientrano le malattie sessuali come la sifilide, di cui si sono registrati tre casi nel 2005 contro l’unico caso del 2004. «Si tratta di malattie che dipendono da abitudini sessuali sorte in questi ultimi anni e legate al cosiddetto turismo del sesso molto di moda che viene praticato, erroneamente, senza alcuna precauzione», precisa il responsabile del dipartimento di igiene pubblica, Sebastiano Mancuso «malattie che sono aumentate sensibilmente negli ultimi anni». Cinque i casi anche di Tbe (meningoencefalite da zecche) causata dal morso della zecca e 85 i casi totali sempre l’anno scorso di affetti dalla malattia di Lyme, sempre causata dalle zecche, di cui 57 residenti nel territorio dell’Usl n. 1. Ma tra le malattie infettive che ritornano troviamo anche la tubercolosi.


Sono stati 15 i casi nel 2005 contro i 12 dell’anno precedente. «Per malattie di questo tipo, che segnano un trend positivo di crescita negli ultimi anni», precisa Mancuso «è attivo dal 2005 il dispensario funzionale che si occupa di coordinare i vari reparti ospedalieri interessati nella cura di questa patologia e che prevede che il paziente venga seguito all’uscita dal nosocomio da personale specializzato. Infatti, i malati di tubercolosi devono essere sottoposti a cure cicliche che prevedono la somministrazione di particolari farmaci una volta al mese. La tubercolosi, ai giorni nostri, è per lo più appannaggio di cittadini extracomunitari provenienti da zone in cui sia presente una sacca endemica o condizioni di vita precarie e promiscue». Per quanto riguarda le meningiti, nel 2005 si sono registrati un caso da meningococco, 3 da pneumococco. I casi di salmonellosi, di origine diversa dal tifo, sono stati 28 (31 nel 2004). Un caso di malaria, inoltre, denunciato nel 2005: erano stati 2 nel 2004-2003, e 4 nel 2002. «Siamo in presenza di un fenomeno stabile che deriva dal diffondersi di un turismo in terre con endemia malarica. Per i viaggiatori internazionali», precisa Mancuso «è disponibile una consulenza medica che prescrive la cura preventiva prima del viaggio e al ritorno i controlli sui pazienti che ne facciano richiesta. Inoltre, come Usl n. 1 siamo tra i pochi autorizzati al vaccino contro la febbre gialla».


Nel 2005, 7 i focolai di scabbia denunciati al dipartimento per lo più riguardanti ospiti nelle case di riposo. A determinare la diminuzione dell’incidenza di malattie infettive, ha contribuito molto anche la campagna di vaccinazione. «Nel 2005 sono state eseguite 14.072 vaccinazioni obbligatorie e 61518 facoltative. Siamo di fronte a un’altissima percentuale di soggetti vaccinati nella nostra Usl e in tutta la regione», dice Mancuso «per quanto riguarda soltanto le facoltative, la copertura vaccinale supera il 90%. E nello specifico la copertura per la pertosse è di 96.68%, per il morbillo di 92.64%, per il batterio Haemophilus (responsabile principale di meningite nei bambini nei primi due anni di vita la cui infezione può comportare conseguenze molto gravi) di 94.97%. Mentre per le vaccinazioni obbligatorie la copertura è del 97.02%».

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