Rio Gere, la frana causata dalla tempesta

CORTINA. Ieri mattina alle 8.45 la seggiovia Rio Gere -Son Forca ha aperto i battenti. Gli uomini di Cortina Cube, la società che gestisce le ski aree di Cristallo, Faloria e Mietres, hanno lavorato tutta la notte per pulire l'impianto e i parcheggi dopo che venerdì sera era scesa una frana. «I nostri operai hanno svolto un lavoro eccezionale», spiega Enrico Ghezze, amministratore di Cortina Cube. «La frana è scesa venerdì alle 18.15 e alle 19 avevamo già le pachere in funzione. Per fortuna di materiale ne è sceso poco e in strada non è arrivato».
La strada, infatti, è stata investita da un po' di acqua mista a fango, ma non si sono riversati massi: «Lo smottamento», prosegue Ghezze, «è stato innescato da un violentissimo temporale che si è abbatto sul Cristallo alle 18 di venerdì. In pochi minuti, sopra i 3 mila metri, a forcella Staunies, sono scesi 15 centimetri di grandine. La grandinata ha innescato le colate dai canali alle pendici del Cristallo e, come un missile, l'acqua si è riversata sul ghiaione di Son Forca, creando lo smottamento. Per fortuna sotto non c'erano persone...».
La memoria, quando si parla della frana di Rio Gere, va inevitabilmente tragico pomeriggio del 22 agosto 2009, quando Falco, l'elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore, nel corso di una ricognizione su una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni, si schiantò tra le rocce dopo aver urtato i cavi di una linea di media tensione. Morirono sul colpo Dario De Felip, pilota della ditta Inaer; Fabrizio Spaziani, medico del Suem 118, direttore della Scuola sanitaria del Soccorso Alpino, volontario della Stazione Cnsas di Pieve di Cadore; Marco Zago, tecnico di bordo dell'Inaer e tecnico del Soccorso Alpino della stazione Cnsas di Belluno; Stefano Da Forno, tecnico di elisoccorso, direttore della Scuola regionale del Soccorso alpino e tecnico e tecnico della stazione Cnsas di Feltre.
«Ogni estate, purtroppo, da Son Forca scende qualcosa», ammette Ghezze, «questo è un ghiaione, quindi, se piove intensamente, è inevitabile che i massi si muovano. Alcune fotografie che girano fanno impressione, ma in realtà la frana è stata davvero di dimensioni contenute. Prova ne è che la strada strada regionale che passa a Rio Gere e che porta a Cortina o ad Auronzo non è stata chiusa».
Veneto Strade e le forze dell'ordine venerdì avevano installato un senso unico alternato, attivato dopo la colata, per poche decine di minuti; poi la strada è sempre stata sgombera e aperta al traffico: «Noi ci siamo messi subito all'opera», conclude Ghezze, «scongiurando la chiusura dell’impianto».
Da domani a venerdì, intanto, dovrà essere chiusa la cabinovia di Staunies per consentire il collaudo obbligatorio che non poteva essere rinviato, visto che il 23 luglio l’impianto compierà 40 anni di vita: «Per fortuna la frana non ha compromesso la seggiovia Rio Gere-Son Forca: la chiusura contemporanea dei due impianti di risalita, infatti, avrebbe creato non pochi disagi ai rifugi della zona, che sono tutti aperti. Certo, al primo posto dobbiamo mettere la sicurezza, che è stata garantita dalle Forze dell'ordine e dagli amministratori comunali che sono intervenuti sul fronte franato. Speriamo», conclude Ghezze, «che per l'estate sia il primo e unico intensissimo temporale. È infatti anomalo che grandini sopra i 3 mila metri».
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