Ridotte le strade silvo pastorali
Ne sono state eliminate 27, perchè sono senza le caratteristiche

Una veduta di Livinallongo
LIVINALLONGO.
Sono ben 27 le strade silvo pastorali prese in esame dalla revisione del Piano della viabilità silvo pastorale 2011 pubblicato in un'apposita delibera dal Comune di Livinallongo. Molte le novità. Gran parte di questi tracciati, precedentemente inseriti nel piano, perderanno in toto o in parte, la caratteristica di silvo pastoralità. L'assessore all'ambiente del Comune fodom, Lorenzo Pellegrini, non fa mistero del fatto che questa meticolosa revisione sia conseguenza del polverone sollevatosi l'autunno scorso a Selva di Cadore. Proprio dal Comune ai piedi del Pelmo infatti, era partita la protesta di alcuni cittadini, che si erano visti trasformati in strade silvo pastorali dei tracciati insistenti su terreni di loro proprietà, ma che in realtà strade non lo erano mai state. La vicenda era sfociata in un'esposto alla Procura della Repubblica, la quale aveva a sua volta aperto un'inchiesta (ancora in corso) nella quale sono finiti indagati il sindaco di Selva di Cadore Ivano Dall'Acqua, l'ex sindaco di Alleghe Giuseppe Pezzè e quello attuale, Gloria Pianezze. La posizione di quest'ultima però è stata quasi subito stralciata. Il Piano viene ogni anno aggiornato dalla Comunità Montana su proposta dei singoli comuni per il proprio territorio. Un iter che fino all'anno scorso avveniva senza alcun atto pubblico intermedio, ovvero ad esempio con una specifica delibera del Comune, come contestavano tra l'altro i privati cittadini che hanno sollevato la questione. Un punto sul quale Cma e Comuni sembrano aver dato loro ragione, visto che proprio l'ente comunitario con la delibera del 21 ottobre scorso, con la quale approvava il Piano per il 2010, ha evidenziato la necessità di una verifica da parte del singolo Comune di rispondenza, delle direttrici di cui è richiesto l'inserimento nell'elenco, alle caratteristiche di silvo pastoralità come previsto dalla normativa regionale. La legge a cui si fa riferimento è la 14/92, la quale, all'articolo 2 definisce come strade silvo pastorali (sic) le vie di penetrazione situate all'interno delle aree forestali e pascolive. La stessa legge, al comma 2, assimila alle silvo pastorali anche le piste forestali, le piste di esbosco, i piazzali di deposito legnami a esclusione di quelli situati lungo la viabilità ordinaria, i sentieri e le mulattiere. E poi ancora i tracciati delle piste da sci e i tracciati degli impianti di risalita, i prati, pratipascoli e i boschi. Un caso analogo a quello di Selva fu denunciato tempo fa anche da un cittadino di Livinallongo. «La legge è chiara ed è uguale per tutti», ci tiene a precisare Pellegrini. «Infatti si parla soltanto di strade a servizio di pascoli o boschi. In molti casi sono stati stralciati i tratti finali, che servono ad esempio dei terreni privati, perciò con caratteristiche che non corrispondono in alcun modo a quanto previsto dalla legge».
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