Ricettazione e truffa: due assolti

Rallista condannato solo per la tentata violenza privata

FELTRE. Manca una prova speciale. Due rallysti feltrini sono usciti quasi completamente scagionati dalle accuse, che li avevano portati in tribunale. Alberto e Fabrizio Paris dovevano rispondere di ricettazione di un assegno da 4 mila euro più Iva del Credito Bergamasco risultato rubato, truffa e falso in concorso su una sponsorizzazione e il secondo anche di violenza privata.

Dopo un risarcimento danni, la parte offesa Claudio Albini della Rally Sport Evolution ha ritirato sia la querela che la costituzione di parte civile per la truffa e l’unica condanna pronunciata dal giudice Berletti è stata quella a 20 giorni di reclusione con pena sospesa per Fabrizio Paris, dopo che la violenza privata è stata derubricata a solo tentata, su richiesta del difensore Conti, perché nel corso di una telefonata avrebbe detto ad Albini: «Se non ritiri l’assegno, ti faccio arrivare i soldi attraverso degli amici albanesi». In questo caso, si parla di un titolo da 5 mila che rappresentava la franchigia dell’assicurazione della Renault Twingo noleggiata per correre i rally Bellunese e Marca.

La vicenda era molto complicata. Riassumendo: i due erano accusati di ricettazione e falso in documenti equiparati agli atti pubblici per aver acquistato o ricevuto due assegni della banca di Bedizzole Turano Valvestino, in provincia di Brescia. Titoli che risultano rubati nell’abitazione di una donna di Padenghe sul Garda, sui quali avrebbero cercato di avere un vantaggio, con conseguente danno non solo per la vittima del furto, ma anche per Albini, l’amministratore della Rally Sport.

Entrambi avevano anche la truffa, sia tentata che consumata, a proposito di una sponsorizzazione che coinvolge un’agenzia di lavoro interinale e una holding bresciana di nome Camozzi. Ma anche in questo frangente si parla di assegni, più o meno consistenti.

Gigi Sosso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi