Rianimazione, arriva la seconda guardia

FELTRE. Il tormentone della seconda guardia di anestesia e rianimazione, condizione irrinunciabile per poter offrire alle donne in travaglio da parto l'analgesia nell'arco delle 24 ore, dovrebbe arrivare positivamente alla conclusione nella prima metà di gennaio del prossimo anno. Il numero di anestesisti, diciotto in tutto con il primario, consente il grande passo in avanti sia dal punto di vista degli standard che della sicurezza degli operatori sanitari. Come è noto, infatti, erano stati proprio gli anestesisti a sollevare, una decina di anni fa, il problema della sicurezza: se non si fosse attivata la seconda guardia, con due anestesisti di turno notturno al posto di uno di notte, sarebbero venute meno le condizioni per offrire l'analgesia da travaglio alle donne che partoriscono dalla tarda serata all'alba.
Non certo per puntiglio, quanto per una questione di tutela degli utenti dell'ospedale e di chi vi lavora. Un solo anestesista di notte, infatti, da solo non può garantire la sua presenza nei casi di emergenza che vengono dal pronto soccorso, nei casi di urgenza che si verificano nelle unità di degenza, e contemporaneamente portarsi al capezzale delle donne incinta per praticare l'analgesia che richiede un protocollo ben preciso con tempi tecnici anche dilazionati.
Non può fare tutte queste cose insieme, perché non ha il dono dell'ubiquità. Da qui, nonostante lo spirito di collaborazione fra ostetricia e anestesia che per i casi più “travagliati” ha prodotto e continua a produrre l'eccezione, si è deciso di interrompere la somministrazione di epidurale nelle ore notturne. La pressione per l'attivazione della seconda guardia da parte del primario Daniele Davide Del Monte e della sua équipe è stata forte per continuare a mettere al centro il paziente, ma anche per tutelare la sicurezza degli specialisti. Poi in ottobre è arrivata la nuova primaria di ostetricia e ginecologia, Laura Favretti, che ha posto l'ultimatum: se non si fosse garantita l'analgesia da parto anche nell'arco notturno, la professionista avrebbe levato le àncore e sarebbe andata altrove. L'unione ha fatto la forza.
I numeri sono sufficienti. Devono però ancora essere completati alcuni passaggi. Questo tiene a precisare il direttore di area medica, Lorenzo Tognon che conferma l'attivazione entro gennaio dell'anno a venire. Potrebbe essere che la seconda guardia in anestesia e rianimazione porti a pagare un pegno. Per il criterio della flessibilità e del rinforzo a unità operative in sofferenza, ad esempio, il secondo anestesista della notte potrebbe doversi spendere anche nel turno della guardia interdivisionale. Ossia, nella messa in campo di specialisti delle varie branche che fanno il giro visite su chiamata e devono essere pronti a rispondere alle urgenze nel cuore della notte. Considerato il mestiere periglioso degli anestesisti, l'ambito di guardia notturna potrebbe essere confinato a un reparto al massimo, magari a quello che presenta una situazione di maggiore criticità a livello strutturale, di organico.
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