Reolon: «Riunioni pilotate a favore della fusione»

LIMANA. «La giunta vuole convincere la gente a votare Sì con riunioni e interventi pilotati. Non starò a guardare e metterò a disposizione della gente la mia documentazione e in paese faremo delle rimostranze per far prevalere la democrazia». Il consigliere di minoranza Luciano Reolon ha già espresso più di una volta la propria contrarierà alla fusione tra i Comuni di Limana e Trichiana. E torna a ribadire le proprie ragioni.
«Il 23 febbraio, in municipio a Limana, c'è stata la prima riunione, un poco imbarazzante, promossa dalla maggioranza», sottolinea Reolon. «Una riunione in cui il relatore, incaricato dalla maggioranza per lo studio di fattibilità, avallato da altri tre o quattro interventi - forse chiamati appositamente da Trichiana - sembrava voler convincere la gente a propendere per la fusione. Quella sera stessa ho sottolineato che il tutto mi sembrava pilotato. Si è parlato della necessità di agire in fretta e pareva quasi che si dovesse tifare Sì o No, come per una squadra di calcio». Ma quali sono i motivi per cui il consigliere di Limana è contrario alla fusione?
«Il risparmio economico è poca cosa e non deve essere quello il motivo a spingere per la fusione», mette in risalto. «Inoltre, Limana e Trichiana da secoli sono due realtà parallele che non hanno mai condiviso nulla. Mi chiedo poi: se solo 20 Comuni all'anno su circa 8 mila si fondono, il percorso è così conveniente come ci viene proposto? Ho chiesto la sala principale del municipio perché venga data la possibilità anche alle minoranze di organizzare delle riunioni in cui portare i propri argomenti». Limana, fa poi notare Reolon, è al decimo posto su 64 comuni come numero di abitanti, quindi non ci sarebbero ragioni di ingrandirsi ulteriormente. «Non basta un ingegnere per fare uno studio di fattibilità, vanno valutati altri aspetti, dal punto di vista sociologico, culturale, psicologico, filosofico, del volontariato, della comunità parrocchiale (due diocesi diverse non è cosa da poco)», prosegue Reolon.
«Per risparmiare è necessario amministrare con intelligenza, evitando gli sprechi, collaborando con i Comuni vicini, unendo dei servizi come è accaduto in qualche occasione, ma sempre usando buon senso e lungimiranza. La squadra di operai comunali di Limana, per esempio, non è valorizzata». Secondo il consigliere, la fusione «non è una esigenza della gente, ma è una idea della maggioranza. In campagna elettorale la mia lista aveva fatto un sondaggio: su circa 250 che hanno risposto, il 90% ha detto No alla fusione, esprimendo favore per un'unione di servizi. Tra Limana e Trichiana c'è un sano campanilismo che ha fatto crescere l'identità di ciascuno dei due paesi, ma sempre separatamente, spingendoli a migliorare», continua Reolon. «Quale sarebbe il centro di Limana unita a Trichiana? Tutto un doppione di due realtà identiche. Raddoppiare significa disperdere e distruggere il lavoro fatto». Ma Reolon fa anche un rimprovero alla maggioranza: l'assenza di condivisione con i tre gruppi di minoranza: «Non è democratico che una maggioranza che ha vinto le elezioni con un terzo dei voti faccia quello che vuole. Puntualmente le decisioni più importanti non sono condivise».
Martina Reolon
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