«Quel cedro non è pericoloso»

Tre associazioni contro il Comune: serve una perizia tecnica

BELLUNO. Italia Nostra, Ctg di Belluno e Wwf rispondono alle recenti affermazioni dell’assessore Luca Salti, a proposito del cedro del Libano di San Gervasio.

«Se l’albero fosse veramente pericoloso non ci sarebbe alcuna opposizione all’abbattimento. Se però viene accampata la pericolosità per eliminarlo perchè può dar fastidio per il parziale rilascio degli aghi sul tetto o per i costi relativi alla manutenzione periodica riguardante la potatura dei rami secchi, allora le nostre obiezioni non potranno che essere molto ferme. Abbiamo constatato che il cedro è rispettato ed apprezzato dai cittadini, anche come elemento di pregio che valorizza ulteriormente la locale Chiesa tutelata dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali».

«Se il Comune consentirà l’abbattimento di quell’albero, senza una perizia tecnica che ne comprovi l’effettiva pericolosità, non provocherà solo il risentimento della gente, ma commetterà anche un atto che va contro le norme attuative del Prg». Le associazioni replicano anche alla dichiarazione di Salti sul fatto che il cedro si trova su proprietà privata e che non è monumentale, nonostante l’imponenza e l’età di circa un secolo. «Rammentiamo che la normativa prevede la rigorosa tutela degli esemplari arborei aventi un diametro superiore ai 20 cm (il cedro ha dimensioni almeno 3 volte superiori a questo limite!) e prescinde dalla proprietà, sia essa pubblica o privata». Infine se i rami sporgono e danno fastidio, basta potarli, senza bisogno di abbattere l’albero.

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