Pullman in difficoltà, 60 padovani costretti a farsi 8 km a piedi

VAL DI ZOLDO. A piedi da Zoppè di Cadore a Dozza. Otto chilometri per le strade di montagna. Al buio, sotto la neve. È una vera e propria avventura quella vissuta ieri da una comitiva di sessanta padovani del gruppo “Montagna viva” costretti a scendere a valle a piedi perché la corriera su cui viaggiavano si è trovata in difficoltà per la neve.
Il gruppo, per fortuna costituito da persone appassionate di montagna, stava scendendo da Zoppè di Cadore dopo una giornata in quota, quando ha iniziato a nevicare. Una neve bagnata, pesante, pericolosa. Tanto che la corriera non è riuscita a scendere. A quel punto, mentre l’autista chiamava la casa madre per chiedere di attivare le autorità di pubblica competenza, la comitiva non si è persa d’animo decidendo di scendere a Dozza, frazione di Val di Zoldo. Otto chilometri tra tornanti e curve pericolose che a piedi si possono percorrere in circa un paio d’ore.
Mentre il gruppo scendeva, è stato mobilitato anche il soccorso alpino che ha inviato il capostazione Loris Campo Bagatin che ha fatto la spola da Zoppé a Dozza, caricando quegli escursionisti che ancora non avevano raggiunto Val di Zoldo. Il gruppo si è concentrato davanti allo stadio del ghiaccio, dove in quel momento è sopraggiunto il sindaco Camillo De Pellegrin che, incuriosito da così gran ammassamento, ha chiesto spiegazioni. Una volta sentita la storia, caso ha voluto, che di là passassero alcuni ragazzi dell’Ugs Hockey di Zoldo a cui il primo cittadino ha chiesto di aprire lo stadio «per tenere al caldo i turisti e rinfocillarli».
Visto che la loro corriera era in panne è stata avvisata la Dolomitibus che ha messo a disposizione il proprio pullman che stava scendendo da Pecol verso Belluno. Ma, quando si dice la sfortuna, anche questo mezzo ha dovuto fare i conti con altri pullman e auto intraversati per la neve, e quindi il suo “soccorso” è stato portato a termine in tarda serata, quando sono state liberate le strade.
Come se non bastasse, anche altri turisti in visita sulle Dolomiti sono rimasti “vittime” della neve. A raccontare la vicenda è ancora una volta il sindaco. «Stavo girando per il paese, quando ho incrociato una coppia di mezza età proveniente dagli Stati Uniti, che avevano noleggiato un’auto per fare un giro tra le montagne bellunesi. Peccato però che la società di noleggio non li abbia forniti nè di gomme da neve nè di catene. E così, non potendo proseguire il viaggio, i due hanno dovuto prendere una camera a Val di Zoldo in attesa di recuperare almeno delle catene da neve».
Operazione che è stata facilitata dall’intraprendente primo cittadino che, dopo una serie di telefonate è riuscito a trovare qualcuno che stamattina porterà le catene ai poveri turisti. «È già il terzo caso in due settimane di auto noleggiate all’aeroporto di Venezia che arrivano quassù senza alcun equipaggiamento da neve», dice De Pellegrin. «Alcuni giorni fa, un altro turista si era fermato in centro lasciando l’auto in sosta su ben tre stalli, e decidendo di scendere in pianura con un pullman. Ricordo che è obbligatorio venire in montagna da novembre ad aprile con gomme da neve o catene a bordo». (p.d.a.)
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